Secondo l'Ufficio Federale dei Trasporti elvetico il finanziamento delle infrastrutture ferroviarie dovrà spettare alla Confederazione per le linee principali e ai Cantoni, per quelle secondarie
In occasione del meeting del Servizio d'informazione per i trasporti pubblici (LITRA) della Svizzera, tenutosi nei giorni scorsi, il direttore dell'Ufficio Federale dei Trasporti elvetico (UFT), M. Max Friedli, ha tracciato un primo bilancio delle riforme adottate per riorganizzare il sistema ferroviario svizzero e ha presentato i principi fondamentali della seconda riforma ferroviaria elvetica.
Friedli ha sottolineato come il processo di riorganizzazione debba considerarsi permanente ed ha sostenuto come il punto centrale della riforma consista nell'armonizzazione tra il finanziamento delle infrastrutture ferroviarie e gli investimenti.
Obiettivo della riforma è garantire il miglioramento dell'efficienza dei trasporti ferroviari, che devono essere potenziati rispetto al trasporto stradale.
Friedli si è detto soddisfatto della fase di riorganizzazione condotta sinora, in particolare riguardo alla netta distinzione delle competenze tra il DATEC, il dipartimento federale dell'Ambiente, dei Trasporti, dell'Energia e delle Comunicazioni, l'UFT e le ferrovie elvetiche CFF. Il dipartimento ha assunto infatti il ruolo di proprietario delle infrastrutture ferroviarie e CFF quello di fornitore dei servizi. All'UFT è assegnata invece la regolamentazione e la pianificazione.
La riforma ferroviaria - ha fatto notare Friedli - implicherà la revisione di diverse leggi, così come l'introduzione di una nuova normativa per il finanziamento delle infrastrutture, per la definizione della loro proprietà, per la ripartizione degli oneri tra la Confederazione elvetica e i Cantoni e per gli investimenti nel settore dei trasporti. Per raggiungere gli obiettivi della riforma in maniera ottimale, secondo il direttore dell'UFT sarà necessario attuare una riduzione e uno snellimento delle normative e sarà necessario dare una risposta ad alcuni quesiti. Sarà infatti indispensabile stabilire fino a che punto dare libertà d'azione al mercato e in quale misura dovrà invece intervenire lo Stato. Bisognerà inoltre decidere come ripartire oneri e competenze tra la Confederazione e i Cantoni.
La proposta dell'Ufficio Federale dei Trasporti consiste nel continuare a finanziare le infrastrutture ferroviarie con investimenti pubblici e nel mantenere le imprese ferroviarie di proprietà mista o pubblica. Lo Stato elargirà i finanziamenti sotto forma di quote di capitale, ma dovrà garantire che il capitale sociale delle imprese ferroviarie rifletta la partecipazione al finanziamento delle infrastrutture. Riguardo ai ruoli di Confederazione e Cantoni, l'UFT ritiene che la rete ferroviaria debba essere divisa in due parti: la Confederazione finanzierà la rete principale, quella di lunga distanza e le linee secondarie complementari, mentre ai Cantoni spetterà il finanziamento della sola rete secondaria. Queste soluzioni saranno sottoposte all'esame del presidente della Confederazione elvetica, M. Leuenberger, nel primo trimestre 2001. |
|