Al termine di una riunione informale a Vienna l'Organization of the Petroleum Exporting Countries (OPEC) ha deciso oggi di tagliare la produzione di petrolio di 1,5 milioni di barili il giorno. Dal prossimo 1° febbraio quindi 10 paesi dell'OPEC ridurranno la loro produzione di circa il 5%, portandola a 25,2 milioni di barili il giorno. Obiettivo dell'organizzazione è stabilizzare il prezzo del greggio intorno ai 25 dollari il barile. Non è stato escluso un ulteriore taglio della produzione nel corso dell'anno. La decisione non è stata avallata dall'Arabia Saudia, il maggior produttore mondiale di petrolio nonché l'undicesimo membro dell'OPEC.
Lo scorso anno l'OPEC decise quattro aumenti della produzione, provocando un aumento dei prezzi, tornati a livelli analoghi a quelli dei primi anni '90. Gli incrementi assommarono a circa 3,7 milioni di barili il giorno e portarono la produzione complessiva a 26,7 milioni di barili il giorno.
La decisione odierna segue invece le previsioni di calo della domanda di greggio che, secondo quando stimato dall'International Energy Agency, nel primo trimestre di quest'anno dovrebbe essere minore di 2,1 milioni di barili il giorno rispetto a quella del trimestre precedente.
La Commissione Europea, preoccupata per l'impatto negativo della decisione sulle economie dei paesi consumatori, ha definito il taglio "prematuro" e "troppo rilevante". |
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