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La Commissione UE multa la Deutsche Post e la condanna a creare una nuova società a cui affidare i servizi di inoltro pacchi
Bruxelles ha stabilito che il gruppo tedesco ha abusato della sua posizione dominante concedendo sconti di fedeltà e imponendo, in perdita, prezzi sottocosto nel mercato dei servizi commerciali di inoltro pacchi
21 marzo 2001
Il gruppo tedesco Deutsche Post dovrà separare i servizi di inoltro pacchi, forniti in regime di concorrenza, dai servizi di inoltro di lettere, effettuati invece in monopolio. Lo ha deciso la Commissione Europea al termine di un procedimento antitrust.
Bruxelles ha ritenuto che l'operatore postale tedesco abbia abusato della sua posizione dominante concedendo sconti di fedeltà e imponendo, in perdita, prezzi eccessivamente bassi nel mercato dei servizi commerciali di inoltro pacchi.
La Commissione ha stabilito che Deutsche Post debba creare una società indipendente dal punto di vista giuridico che fornirà servizi commerciali di inoltro pacchi. Deutsche Post e la nuova società fisseranno in modo trasparente e sulla base delle condizioni di mercato i prezzi dei prodotti e i servizi che potranno fornirsi reciprocamente. Ciò - secondo la Commissione - garantirà ai concorrenti di Deutsche Post nei servizi commerciali di inoltro pacchi che le entrate provenienti dal monopolio dei servizi di inoltro di lettere non vengano utilizzate per finanziare tali servizi.
In considerazione della distorsione del mercato provocata dal sistema di sconti di fedeltà che l'operatore postale tedesco ha applicato per un lungo periodo a tutti i maggiori clienti nel settore delle vendite per corrispondenza, la Commissione ha inoltre inflitto a Deutsche Post un'ammenda di 24 milioni di euro. Si tratta della prima decisione formale della Commissione nel settore postale adottata ai sensi dell'articolo 82 del trattato CE che vieta l'abuso di una posizione dominante.
«La decisione - ha commentato il commissario alla Concorrenza, Mario Monti - fissa regole precise sulla questione del "sovvenzionamento interno", che devono essere rispettate dai monopoli postali che svolgono anche attività in regime di concorrenza. È chiaro che a guadagnarci è l'utenza in generale: le vendite sottocosto devono essere pagate da qualcuno e quel "qualcuno" di solito è il cliente del monopolio. Le vendite sottocosto inoltre impediscono l'accesso al mercato di concorrenti efficienti e quindi la creazione di un'offerta più ampia con prezzi e condizioni di servizio migliori. È per me motivo di particolare soddisfazione il fatto che in questo caso non ci siamo limitati a sanzionare pratiche anticoncorrenziali, ma abbiamo conseguito un risultato significativo per il futuro in quanto gli impegni assunti da Deutsche Post per il mercato di inoltro dei pacchi rivestono grande importanza per lo sviluppo del commercio elettronico».
L'indagine nei confronti della Deutsche Post era stata avviata a seguito del reclamo presentato alla Commissione nel 1994 dalla United Parcel Service (UPS), che chiedeva di vietare le vendite sottocosto del gruppo tedesco nel settore dei servizi commerciali di inoltro pacchi e di imporre una divisione strutturale del settore riservato e dei servizi commerciali di inoltro pacchi.
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