La statunitense Federal Maritime Commission (FMC) ha imposto a dodici società che gestiscono terminal rinfusieri sul Mississippi di dimostrare perché gli accordi che hanno stabilito con compagnie di rimorchio per la fornitura in esclusiva di servizi di rimorchio in 18 terminal non violano lo Shipping Act del 1984. L'ingiunzione riguarda le società terminaliste ADM/Growmark, Bunge, Cargilll, Cenex-Harvest States, CGB Buoys, GETCO, International Marine Terminals, L&L Fleeting, Ormet-Burnside, Peavy, St. James Stevedoring e Zen-Noyh.
Gli accordi, secondo la FMC, hanno impedito alle compagnie di navigazione di negoziare le tariffe dei servizi direttamente con ciascuna delle quattro società di rimorchio che operano nella parte meridionale del Mississippi. La commissione governativa ha infatti ricordato che i terminalisti obbligano gli armatori a usufruire dei servizi della società di rimorchio con cui hanno siglato un contratto esclusivo. Le intese tra terminalisti e società di rimorchio condurrebbero quindi ad un aumento dei costi sostenuti dagli armatori e avrebbero dato vita ad un accordo di cartello tra le società di rimorchio che avrebbe eliminato di fatto la concorrenza. Inoltre le imprese terminaliste - ha rilevato la FMC - trattengono la differenza tra la tariffa pagata loro dagli armatori e quella versata alle società di rimorchio.
«Due delle quattro società di rimorchio che operano nel basso Mississippi - ha ricordato inoltre la FMC - hanno ottenuto undici dei dodici contratti di esclusiva, mentre una società di rimorchio non ha ottenuto alcun contratto».
L'associazione armatoriale International Association of Dry Cargo Shipowners (intercargo) ha accolto con favore la decisione della FMC. «Intercargo, che ha lavorato sia con i propri associati che con società non associate per fornire informazioni alla FMC e per dare pieno supporto all'iniziativa - ha detto il segretario generale Roger Holt - è felice che la comunità marittima internazionale sia stata in grado di collaborare su questo caso. Gli armatori, e soprattutto coloro che hanno noleggiato delle navi e che pagano le spese di rimorchio, ora possono sperare che queste pratiche siano fermate e di poter vedere in futuro un miglioramento del loro consuntivo dei costi operativi. Stimiamo che i costi aggiuntivi a carico degli armatori si attestino sui 12 milioni di dollari all'anno. Queste spese extra aumentano i costi del trasporto marittimo e soprattutto il costo delle esportazioni statunitensi di prodotti agricoli».
Nelle prossime settimane i terminalisti dovranno spiegare le loro ragioni. La Federal Maritime Commission, che nei giorni scorsi aveva messo sotto accusa due porti per aver creato un regime di monopolio nel settore del rimorchio (inforMARE del 31 maggio 2001), si è riservata di decidere entro il 18 marzo 2002. |
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