Sono state incrementate le misure di sicurezza nei porti statunitensi, che da ieri possono essere scalati solo notificando l'arrivo della nave con un anticipo di 96 ore alla Guardia Costiera, contro le 24 ore richieste dopo gli attacchi terroristici alle Twin Towers e al Pentagono dello scorso 11 settembre. La comunicazione, resa obbligatoria per tutte le navi di oltre 300 tonnellate di stazza lorda e le imbarcazioni estere di minor tonnellaggio, dovrà comprendere informazioni sull'equipaggio, sui passeggeri e sul carico.
La misura, anche se temporanea - ha specificato l'US Coast Guard - è stata assunta sia per ragioni di sicurezza, nel quadro degli interventi per il controllo dell'ingresso di cittadini esteri negli USA, sia per evitare possibili ritardi nell'accesso ai porti.
Nei giorni scorsi anche la US Maritime Administratiom (Marad) aveva esortato ogni tipo di navi «a verificare le proprie procedure di sicurezza e a contattare le autorità portuali locali per conoscere quali misure di sicurezza sono in atto per proteggere le navi all'ancora o all'ormeggio da minacce di superficie, di terra o subacquee».
La stessa American Association of Port Authorities' (AAPA) ha invocato la necessità di assumere tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza nei porti nordamericani. «Proteggere le persone e le infrastrutture dal terrorismo è una priorità per tutti i porti», ha detto il presidente dell'US Legislative Policy Council dell'AAPA, James Hartung, partecipando lunedì scorso al congresso annuale dell'AAPA a Québec City. «Incoraggiamo il Congresso e l'amministrazione - ha aggiunto - ad esaminare a fondo e a fornire raccomandazioni che tengano conto della natura unica dell'industria portuale. Devono essere forniti fondi federali per queste azioni e le normative devono essere flessibili per permettere lo sviluppo di programmi adatti alle realtà locali per soddisfare le necessità di ciascun porto». |
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