Gli attacchi terroristici negli USA dello scorso 11 settembre hanno determinato un impatto meno drammatico del previsto sull'industria crocieristica che, dopo la paralisi subita nei giorni successivi ai tragici eventi, ha mostrato un rapido ritorno alla normalità, segnalato sia dal volume delle prenotazioni, ritornato prossimo a quello del 2000, sia dalla fiducia degli investitori, che ha consentito ai titoli azionari delle principali compagnie crocieristiche mondiali di registrare una rapida risalita dopo il tracollo subìto in settembre.
Accantonate momentaneamente le preoccupazioni per l'attesa flessione della domanda, che si è rivelata meno consistente del previsto, le principali società crocieristiche statunitensi, che occupano il vertice del mercato mondiale, stanno combattendo una dura battaglia per far sì che gli azionisti della P&O Princess Cruises, terzo gruppo crocieristico mondiale, scelgano il gruppo leader del mercato internazionale Carnival Corporation o la seconda società mondiale, la Royal Caribbean, quale alleato con cui fondere le attività e con il quale costituire il soggetto dominante del settore. I consigli d'amministrazione di P&O Princess Cruises, Royal Caribbean e Carnival moltiplicano gli sforzi per far sì che la propria società appaia il partner ideale e più opportuno per un'operazione di questa portata. In gioco ci sono i probabili incrementi delle quotazioni azionarie derivanti dall'operazione di fusione, le economie di scala e la forza commerciale che il nuovo gruppo che nascerà dalla fusione potrà sviluppare. |
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