Nella 29 sessione del Facilitation Committee dell'International Maritime Organization (IMO), che si è svolta nei giorni scorsi, sono stati adottati standard e raccomandazioni per il trattamento dei clandestini a bordo delle navi. Tali misure sono state poste come emendamenti alla Convention on Facilitation of International Maritime Traffic (FAL Convention) e si prevede entreranno in vigore il 1° maggio 2003. Lo ha reso noto oggi l'IMO, specificando che le nuove misure prevedono che i governi dovranno richiedere alle navi che battono le loro rispettive bandiere di effettuare ricerche approfondite di clandestini a bordo, secondo quanto previsto da un apposito programma, quando partono da porti che presentano un elevato rischio di imbarco di clandestini. Tali misure non riguarderanno le navi passeggeri.
L'IMO richiamerà inoltre le istituzioni pubbliche, le autorità portuali, gli armatori e i loro rappresentanti a cooperare affinché vengano scongiurati incidenti che coinvolgono clandestini con azioni di prevenzione, tra cui la sorveglianza delle aree portuali, l'istituzione di aree di stoccaggio specifiche per quei carichi che possono essere utilizzati dai clandestini come nascondiglio e il controllo delle persone e delle merci che entrano in queste aree.
Le misure riguarderanno anche la cooperazione tra le autorità portuali ed altri organismi pubblici, come le forze di polizia, per combattere il traffico di clandestini.
Tra le misure da adottare a bordo delle navi nelle aree portuali, l'IMO ha indicato la chiusura di tutte le possibili vie d'accesso alla nave (porte, boccaporti, ecc.), con l'eccezione di alcune entrate poste sotto sorveglianza. Nelle ore notturne è inoltre auspicata l'adeguata illuminazione della nave.
I nuovi standard - ha precisato l'IMO - riconoscono e rafforzano il diritto dei clandestini ad avere un trattamento equo e umano: i governi dovranno infatti chiedere ai comandanti delle navi di assumere le necessarie misure per garantire la sicurezza e la salute di qualsiasi clandestino a bordo.
In merito allo sbarco dei clandestini, le nuove misure prevedono che le autorità chiedano agli armatori delle rispettive flotte di bandiera di istruire i propri comandanti affinché non compiano deviazioni dalla rotta programmata per sbarcare clandestini scoperti a bordo dopo che la nave ha lasciato le acque territoriali della nazione dove i clandestini si sono imbarcati, a meno che lo sbarco dei clandestini non sia stato approvato dalle autorità dello Stato verso il quale il comandante ha dirottato la propria nave o se la procedura di rimpatrio è stata predisposta altrove con una sufficiente documentazione e con un permesso di sbarco, o se ancora esistono ragioni di sicurezza o sanitarie che impongano lo sbarco. E' inoltre previsto che i clandestini a cui una nazione impedisce lo sbarco debbano essere riportati dal porto di mancato sbarco alla nazione dalla quale si sono imbarcati. Le autorità dello Stato dove i clandestini si sono imbarcati non dovranno inoltre rispedirli alla nazioni dove lo sbarco non è stato consentito. Quando un porto ha rifiutato lo sbarco di un clandestino, lo Stato dello stesso porto dovrà immediatamente rendere note le motivazioni del rifiuto allo Stato sotto la cui bandiera opera la nave che trasporta il clandestino
Nel corso delle riunioni, il Facilitation Committee ha affrontato altre questioni, tra cui quella riguardante i possibili atti di terrorismo che coinvolgono le navi. L'IMO ha programmato per il prossimo dicembre lo svolgimento della Diplomatic Conference on Maritime Security al fine di adottare nuove normative per incrementare la sicurezza delle navi e dei porti e per far sì che il trasporto marittimo non diventi bersaglio del terrorismo internazionale. La conferenza sarà preceduta dalla 75ª sessione del Maritime Safety Committee, in programma il prossimo maggio, e dal Working Group on Maritime Security del Maritime Safety Committe che si svolgerà dall'11 al 15 febbraio prossimi. Nel corso della riunione dei giorni scorsi, il Facilitation Committee ha sottolineato come le misure di sicurezza debbano riguardare tutte le navi, e non solo quelle passeggeri. |
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