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Lo statunitense DOT approva in via preliminare l'accordo tra American Airlines e British Airways, ma le due compagnie aeree non accettano le condizioni imposte dal governo americano
Il dipartimento ha chiesto ai due vettori di cedere 224 slot sulla rotta USA - Heathrow
26 gennaio 2002
Il dipartimento statunitense dei Trasporti ha approvato preliminarmente ieri l'immunità antitrust relativa all'alleanza tra i vettori aerei American Airlines e British Airways e tra United Airlines e BMI (British Midland).
Una decisione controversa, che ha immediatamente scatenato polemiche in vista della possibile approvazione finale. Se da un lato infatti, nel settore marittimo, l'amministrazione americana ha contrastato il potere delle alleanze tra le compagnie, in particolare di quelle che operano nel mercato transatlantico, accusate di ostacolare la liberalizzazione del mercato e l'aperta concorrenza tra gli armatori, la decisione di ieri è stata invece accolta come il via libera alla formazione di cartelli aerei in grado di controllare il mercato transatlantico blindando le tariffe e impedendo l'ingresso ai competitori.
Il Department of Transportation (DOT) ha affermato che della decisione beneficeranno i consumatori, grazie all'espansione del network aereo «ad una miriade di città statunitensi, incoraggiando un'ulteriore concorrenza tariffaria e accrescendo la scelta dei passeggeri». Il DOT ha però specificato che l'approvazione finale «dipende dal rispetto di numerose condizioni, che incrementeranno notevolmente la concorrenza nel principale mercato d'oltremare della nazione permettendo a quattro nuovi vettori statunitensi di entrare nel mercato dell'aeroporto londinese di Heathrow e di offrire ai passeggeri 17 nuovi servizi tra gli Stati Uniti e l'aeroporto di Heathrow per un totale di oltre 6.200 nuovi voli all'anno». Le condizioni prevedono tra l'altro anche la cessione da parte di American Airlines e di British Airways di 224 slot d'atterraggio e decollo sulla rotta USA - Heathrow a nuovi concorrenti. In particolare il dipartimento prevede che la cessione degli slot vada a vantaggio della Continental, alla quale sarebbero assegnati complessivamente cinque viaggi andata e ritorno (di cui tre da Newark), della Delta, che otterrebbe sei viaggi (di cui tre dall'aeroporto JFK di New York e uno da Boston), della Northwest, che avrebbe sei viaggi, e della US Airways, alla quale spetterebbero due viaggi. Alla BMI verrebbe inoltre richiesto di fornire slot alla United per un volo giornaliero andata e ritorno da Boston. L'approvazione finale verrebbe inoltre concessa solo dopo la firma di un accordo di "open skies" tra il governo di Washington e quello di Londra.
La serie di condizioni imposte dal dipartimento non è però gradita alla American Airlines e alla British Airways che, in un comunicato congiunto, hanno detto che il prezzo da pagare per l'approvazione è troppo elevato. Rod Eddington, amministratore delegato della compagnia britannica, e Don Carty, presidente e CEO di quella americana, hanno confermato che l'alleanza non sarà fatta a questo prezzo. «Avevamo chiarito sin dall'inizio - hanno specificato - che non avremo concluso l'accordo se il prezzo dell'approvazione fosse stato troppo elevato. Purtroppo questo si è rivelato essere il caso». «Le condizioni stabilite dal governo USA - hanno sottolineato - non hanno senso per entrambe le compagnie. Non soddisferemo richieste irrealistiche e, dal nostro punto di vista, non necessarie». American Airlines e British Airways hanno comunque affermato che continueranno a collaborare nel mercato transatlantico e continueranno a sviluppare cooperazioni bilaterali nell'ambito dell'alleanza oneworld.
L'approvazione preliminare concessa dal Department of Transportation è stata criticata aspramente da altre compagnie aeree che operano nel mercato transatlantico. «Se l'approvazione finale venisse concessa e se American Airlines e British Airways avessero la possibilità di concordare tariffe fisse e schedule fisse nel Nord Atlantico - ha commentato la Continental Airlines - il trasporto aereo, in particolare tra gli Stati Uniti e il Regno Unito, subirebbe danni irreparabili». «La più grande compagnia aerea mondiale e il più grande vettore europeo - ha specificato il presidente e CEO della Continental Airlines, Gordon Bethune - sostengono che non possono competere senza la possibilità di fissare tariffe e voli e dominare il principale mercato mondiale. La verità è che il loro accordo è negativo per i consumatori, negativo per la concorrenza e negativo per le comunità. Questo è un accordo che non dovrebbe essere approvato in alcun modo».
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