L'International Transport Workers' Federation (ITF) chiede che sia fatta luce su quanto è avvenuto in occasione del fermo avvenuto lo scorso agosto da parte dei militari australiani della nave norvegese Tampa con a bordo 434 profughi afghani in fuga dal regime dei Talebani. Secondo quanto riportato ieri dal quotidiano australiano Daily Telegraph, il governo di Canberra avrebbe illegalmente fatto intercettare alcune conversazioni telefoniche, tra cui quelle dei rappresentanti dell'ITF, che sarebbero state usate a fini politici.
«Noi sosteniamo il diritto di qualsiasi governo democratico di salvaguardare la sicurezza nazionale - ha detto il segretario generale dell'ITF, David Cockroft - ma se ciò fosse vero, allora il fatto sarebbe qualcosa di diverso: una chiara corruzione del potere a scopi politici». Secondo Cockroft lo spiegamento di forze messo in campo dall'Australia per fermare la portacontainer Tampa potrebbe essere letto come un eccesso di misure di sicurezza «quando il solo timore all'orizzonte - ha dichiarato Cockroft - era che John Howard (il primo ministro australiano, ndr) potesse perdere le elezioni».
L'odissea della Tampa ebbe inizio lo scorso 26 agosto, quando la portacontainer soccorse i profughi e li portò nelle acque territoriali australiane. Il governo di Canberra vietò alla nave di riparare in un porto australiano e inviò delle teste di cuoio sulla nave per impedire ai profughi di raggiungere la terraferma e per riportare la nave in acque internazionali. La vicenda si concluse grazie alla decisione dei governi della Nuova Zelanda e di Nauru, una piccola isola del Pacifico, di accogliere i profughi. |
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