Il porto di Singapore risponderà alla sfida degli scali concorrenti del sud-est asiatico aprendo le porte a nuovi operatori portuali, ampliando la sua capacità e riducendo le tariffe. Lo ha annunciato oggi il primo ministro di Singapore, Goh Chok Tong, partecipando ad un dinner in onore dei trent'anni di attività del porto nel settore container. Il premier, come nelle attese, ha prospettato la possibile concessione di terminal dedicati ai traffici di alcune delle principali società armatoriali del mondo, strategia considerata irrinunciabile per legare i maggiori vettori allo scalo e per attirare nuove compagnie. Ma non si è limitato a questo: ha infatti parlato del possibile arrivo di altri operatori portuali che garantiscano performance migliori rispetto alla PSA Corporation, il gruppo pubblico che gestisce gran parte del porto di Singapore, o rispetto a Jurong Port, l'altra piccola società terminalista che opera a Singapore.
La competizione sarà affrontata anche sul piano commerciale. PSA Corporation aveva in passato affermato l'intenzione di non lasciarsi coinvolgere in una spirale al ribasso dei prezzi determinata dalla concorrenza dei porti rivali, in particolare da Tanjung Pelepas, nonostante la perdita dei servizi della Maersk Sealand e dell'Evergreen a favore di questo nuovo scalo malese. Il gruppo portuale di Singapore si è ora però rassegnato all'inevitabile: ridurre le tariffe per mantenere i propri clienti. Nel corso del dinner il presidente di PSA, Yeo Ning Hong, ha infatti annunciato una riduzione del 50% delle tariffe di movimentazione dei container vuoti a Singapore e un ulteriore sconto del 10% su tutte le tariffe relative alle operazioni terminalistiche per i prossimi dodici mesi.
La nuova politica commerciale della PSA Corporation sembra aver soddisfatto i membri dell'International Advisory Council (IAC) del gruppo portuale, che si è riunito oggi a Singapore. Fanno parte dello IAC, oltre al premier Goh Chok Tong, i rappresentanti di 11 delle principali compagnie mondiali del settore container: Y. C. Chang, presidente della Pacific International Lines, Sooho Cho, vicepresidente e CEO della Hanjin Shipping, Masaharu Ikuta, presidente della Mitsui O.S.K. Lines, Flemming R. Jacobs, presidente e CEO della Neptune Orient Lines, Soedarpo Sastro-satomo, presidente della PT Samudera Indonesia Group, Knud E. Stubkjaer, CEO della Maersk Sealand, Sumate Tanthu-wanit, presidente della Regional Container Lines, C. C. Tung, presidente e CEO della Orient Overseas (International) Limited, Robert Woods, managing director della P&O Nedlloyd Container Line, Wei Jiafu, presidente e CEO della China Ocean Shipping (Group) Co. e Takao Kusakari, presidente della Nippon Yusen Kaisha. Gli ultimi due non hanno partecipato al meeting di Singapore.
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