Una delegazione formata da docenti universitari dell'ateneo di Marsiglia, guidata da Rachel Rodruigues Malta, insieme con alcuni rappresentanti dell'università di Napoli, guidati da Gregorio Rubino, ha incontrato nei giorni scorsi il presidente dell'Autorità Portuale di Napoli, Francesco Nerli, con il quale si è discusso di waterfront portuale, di nuovi programmi di ricerca e di rapporto tra città e porto.
«Noi - ha detto Nerli - siamo impegnati a costruire dal molo San Vincenzo al molo Pisacane l'integrazione tra il porto e la città. Mentre dal Pisacane all'area orientale dovremo puntare a rafforzare il settore del traffico commerciale e della cantieristica con nuove infrastrutture, una migliore organizzazione degli spazi. Siamo quindi lieti di incontrare i rappresentanti dell'università di Marsiglia e di confrontare le esperienze maturate in altri scali europei».
I rappresentanti dell'ateneo francese hanno osservato che «la città di Napoli, di Marsiglia, e più in generale le grandi città del sud Europa si avviano oggi al recupero di moli, degli scali d'imbarco delle banchine abbandonati dalla funzione portuale moderna. In questo scenario di riconquista le operazioni messe in cantiere si appoggiano sulla valorizzazione degli edifici. Napoli è interessante perché presenta nella sua area portuale diversi edifici dismessi come la ex Corradini o l'ex edificio della Cirio».
Giovedì e venerdì scorsi gli studiosi francesi hanno visitato il porto partenopeo ed hanno incontrato l'assessore al Territorio della Provincia di Napoli. Frutto di questa visita sarà uno studio nel quale saranno confrontate le principali esperienze italiane e francesi.