Si è aperta una breccia nel muro contro muro che contrappone gli utenti dei porti della West Coast statunitense e i lavoratori portuali. A fare un passo avanti è stata l'International Longshore and Warehose Union (ILWU), che alcune ore fa ha accettato l'intervento del Federal Mediation and Conciliation Service (FMCS) nella trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro dei portuali. La mediazione - ha precisato l'ILWU - riguarderà però solo le questioni relative al maggior utilizzo delle tecnologie sulle banchine americane Un primo incontro svolto con la mediazione governativa è fissato per oggi.
L'intervento di mediazione, accolto con soddisfazione dall'industria statunitense pur se limitato ad una parte del negoziato, giunge in un momento critico della trattative, interrotte l'altro ieri dall'ILWU. Il sindacato aveva accusato i rappresentanti della Pacific Maritime Association (PMA), che rappresenta le compagnie di navigazione e i terminalisti che operano nei porti della West Coast, di essersi presentati ad un incontro con il sindacato, organizzato dal FMCS, accompagnati da una scorta armata. Le due guardie - ha affermato la PMA - costituivano la scorta del presidente dell'associazione, Joseph Miniace. La scelta della PMA è stata però stigmatizzata dallo stesso Federal Mediation and Conciliation Service ed anche dall'International Transport Workers' Federation (ITF). «La decisione dei datori di lavoro di utilizzare guardie armate durante trattative pacifiche - ha detto ieri il segretario generale dell'ITF, David Cockroft - ha notevolmente inasprito il negoziato sulle banchine della West Coast». Cockroft ha aggiunto che l'escalation della vertenza sta assumendo caratteristiche e toni che meritano una risposta dal fronte internazionale del lavoro portuale.
B.B.