La Commissione Europea ha adottato oggi la sesta relazione sulla situazione della cantieristica navale mondiale. Il quadro è assolutamente sconfortante: negli scorsi mesi il calo degli ordinativi di nuove navi è stato inarrestabile. Le cause - secondo l'indagine - consistono nell'eccesso di offerta del passato, nel rallentamento dell'economia mondiale e negli effetti dei tragici eventi dell'11 settembre 2001. I cantieri europei soffrono in particolare anche per la perdurante concorrenza sleale degli stabilimenti sudcoreani. La relazione rileva come i cantieri mondiali comincino a restare senza lavoro e come si siano già verificati alcuni fallimenti e licenziamenti, soprattutto in Europa.
«L'ultima relazione sulla cantieristica - ha detto il commissario europeo alle Imprese, Erkki Liikanen - mette in luce il massiccio rallentamento del settore nello scorso biennio e conferma ancora una volta che i cantieri dell'Unione sono le vittime di pratiche commerciali sleali. In un mercato che si deteriora la loro situazione è diventata estremamente critica. La Commissione è già intervenuta per difendere la cantieristica dell'Unione contro la concorrenza sleale e collaborerà strettamente con gli operatori del settore per individuare le politiche necessarie a renderla più concorrenziale».
La relazione evidenzia come nel primo semestre di quest'anno gli ordinativi di navi nuove siano diminuiti a livello mondiale di almeno due terzi rispetto alle medie trimestrali del 2000. Nell'Unione Europa la situazione è ancora peggiore: gli ordinativi sono diminuiti di quasi quattro quinti rispetto al 2000. I tipi di navi più colpiti sono le portacontainer e le navi da crociera, ma la domanda risulta depressa anche per le petroliere e le metaniere. La domanda si è mantenuta comparativamente stabile soltanto nel segmento delle product tanker, a causa della necessità di sostituzione delle navi determinata dalla nuova legislazione dell'UE in tema di sicurezza marittima, nonché nel segmento delle navi portarinfuse, settore nel quale cantieri europei non operano più.
L'indagine sulla cantieristica mondiale rileva inoltre come i prezzi delle navi di nuova costruzione siano ulteriormente calati e si trovino ora ai livelli più bassi da più di un decennio. Secondo quando appurato, i cantieri navali sudcoreani hanno ulteriormente abbassato i prezzi, nonostante gli aumenti in tutti i principali fattori di costo e l'apprezzamento della valuta coreana, per incoraggiare una ripresa della domanda. Diversi cantieri sudcoreani - ha sottolineato la Commissione Europea - «potranno trovarsi in difficoltà per far fronte ai loro obblighi finanziari se gli ordinativi non registrano una tempestiva ripresa».
«Le particolareggiate indagini sui costi svolte dalla Commissione per quanto riguarda gli ordinativi piazzati presso i cantieri della Corea del Sud - ha precisato Bruxelles - confermano le risultanze dei precedenti rapporti, e segnatamente che le navi vengono offerte a prezzi tali da non coprire pienamente i costi di produzione. Le indagini dimostrano che il divario tra i prezzi offerti ed il prezzo normale calcolato si sta nuovamente allargando».
Ricordiamo che, dopo il fallimento delle trattative condotte la scorsa estate con la Corea del Sud per trovare un accordo che consentisse di riportare eque condizioni di concorrenza nel mercato cantieristico, la Commissione Europea ha avviato un procedimento in sede WTO contro Seul.
Total of orders
placed in compensated gross tonnes - cgt
| | new orders in 2000
| | new orders in 2001
| | new orders in 1st half of 2002
|
| 29,500,000 | 23,648,000 |
6,004,280 |
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Shiptype |
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Container ships |
7,369,000 | 4,970,500 | 519,000 |
Cruise ships |
2,581,000 | 0 | 135,000 |
LNG carriers |
1,238,000 | 2,196,000 | 517,600 |
Product/chemical tankers | 2,767,000 | 3,558,100 | 1,364,000 |
(Source: Sixth report on the situation of world shipbuilding, European Commission / World Shipbuilding Statistics, LR) Market shares
(based on cgt)
| | 2000
| | 2001 |
| 1st half of 2002
|
South Korea |
36% | 33% | 30% |
EU | 19% | 12% | 10% |
Japan | 26% | 34% | 37% |
China | 7% | 8% | 9% |
(Source: Sixth report on the situation of world shipbuilding, European Commission / World Shipbuilding Statistics, LR)
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