Nel corso del seminario sullo sviluppo sostenibile dei porti europei organizzato da European Sea Ports Organisation (ESPO), che è in svolgimento oggi alla Stazione Marittima di Genova, i rappresentanti dell'Unione Europea sono stati chiamati dalla stampa a riferire delle iniziative della comunità per rendere operative misure che evitino il ripetersi di incidenti marittimi come quello occorso nei giorni scorsi alla petroliera
Prestige, affondata al largo della Galizia (
inforMARE del
19 novembre 2002).
Parlando dei controlli effettuati sulle navi che toccano i porti UE, il parlamentare europeo Dirk Sterckx ha affermato che «ci sono indicazioni che navi come la
Prestige abbiano evitato i controlli portuali mantenendosi al di fuori della giurisdizione europea». Il belga Sterckx, già direttamente partecipe delle iniziative per la realizzazione del pacchetto di misure per la sicurezza marittima "Erika II", ha spiegato che uno dei maggiori ostacoli che limitano i controlli e le ispezioni alle navi è costituito proprio dalla «limitazione geografica delle giurisdizioni», ostacolo che è quindi necessario rimuovere. Tra le nuove iniziative proposte per allontanare le navi substandard dai mari europei, Sterckx ha citato anche quella che prevede di bandire dall'UE le navi di bandiere che hanno già registrato un numero elevato di incidenti. Passi in avanti devono essere compiuti anche nel campo della trasparenza delle informazioni di carattere marittimo e societario. In particolare, secondo Sterckx, è indispensabile potersi riferire «ad un'unica responsabilità finanziaria sia per la proprietà della nave che per il carico».
Descrivendo invece i rapporti UE-USA sui temi della sicurezza, il rappresentante della Commissione Europea, Wolfgand Elsner, direttore dell'unità short sea shipping e porti, ha detto che sia Bruxelles che Washington hanno interesse a portare avanti iniziative comuni sulla security. Dello stesso avviso anche David Whitehead, presidente di ESPO, secondo il quale le misure di sicurezza devono essere decise coralmente e non con iniziative unilaterali o bilaterali.
Gli USA nei mesi scorsi hanno stretto una serie di accordi sulla sicurezza per far sì che addetti americani possano ispezionare nei porti esteri le merci in partenza per gli Stati Uniti. Sterckx, reduce da una recente missione negli Stati Uniti, ha detto che - in rispetto del principio di reciprocità - le autorità americane sono favorevoli ad accogliere esperti di sicurezza europei sul territorio statunitense. C'è però un problema organizzativo - ha precisato - visto che è impensabile che le delegazioni europee siano formate da rappresentanti di tutti e quindici i Paesi UE.
Proseguono intanto nel pomeriggio i lavori alla Stazione Marittima con la presentazione di esperienze progettuali in alcune delle principali città portuali europee. «Il tema è di estremo interesse - ha sottolineato il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giuliano Gallanti - visto che, in mancanza di regole specifiche per le città portuali, è solo con il confronto delle esperienze che si possono ottenere indicazioni utili su come programmare e progettare».
B.B.