Venerdì scorso venti attivisti di Greenpeace hanno tentato di bloccare nel porto di Tallinn la petroliera
Byzantio di bandiera maltese e di 26 anni d'età. La nave è noleggiata dalla stessa società, la svizzera Crown Resources, che aveva noleggiato la petroliera
Prestige, inabissatasi nei giorni scorsi al largo della costa della Galizia.
Il tentativo dell'organizzazione ambientalista è però fallito. La
Byzantio è partita dal porto di Tallinn diretta a Rotterdam, con un carico di 53.000 tonnellate di fuel oil, dopo che le ispezioni condotte a bordo dalle autorità estoni e dal registro navale Det Norske Veritas (DNV) non avevano riscontrato irregolarità o deficienze. Greenpeace ha duramente criticato la decisione di lasciar partire la nave: «La catastrofe della
Prestige - ha detto la rappresentante dell'organizzazione ambientalista Pernilla Svenberg - è una chiara prova della minaccia che navi come la
Byzantio rappresentano per l'ambiente. Con l'esperienza della
Prestige alle nostre spalle, i governi europei dovrebbero bandire queste navi dai nostri mari. Non possiamo permetterci di attendere altri 13 anni». «Tredici anni - ha infatti ricordato Greenpeace - è il programma "accelerato" delle Nazioni Unite per l'eliminazione delle petroliere a scafo singolo».
Il Det Norske Veritas ha invece accertato che «le condizioni della petroliera
Byzantio sono soddisfacenti». L'esito dell'ispezione condotta a bordo dal registro navale norvegese lo scorso 28 novembre a Tallinn è stato di due sole raccomandazioni, relative - ha precisato DNV - «a riparazioni o rettifiche da eseguire rispettivamente entro uno e due mesi».
Il risultato delle ispezioni eseguite dalle autorità del porto estone aveva invece condotto a quattro osservazioni e ad una raccomandazione. «Nessuna delle risultanze - ha sottolineato DNV - riguardava il funzionamento in sicurezza della nave».
Nel corso di quest'anno il Det Norske Veritas ha effettuato ben cinque ispezioni sulla
Byzantio.