United Corporation, holding della compagnia aerea United Airlines (UAL), ha accolto con contrarietà la decisione dell'Air Transportation Stabilization Board (ATSB) di bocciare la sua richiesta relativa alla concessione di un prestito federale garantito di 1,8 miliardi di dollari. L'approvazione di tale misura avrebbe rappresentato per la United Airlines un passo decisivo per scongiurare il rischio di dover fermare a terra i propri aerei anche dopo il ricorso al capitolo 11 della legge fallimentare americana.
ATSB ha definito «il business plan presentato dalla compagnia non solido finanziariamente». «Questo piano - ha precisato l'ATSB - non giunge alla conclusione che ci sono ragionevoli possibilità di restituzione e rappresenterebbe un inaccettabile elevato rischio per i contribuenti statunitensi».
«Siamo molto dispiaciuti - ha detto il presidente e CEO della UAL, Glenn F. Tilton - del fatto che ATSB non abbia potuto approvare la proposta avanzata dalla United. Apprezziamo tuttavia la possibilità manifestata di prendere in considerazione più avanti una nuova proposta. Ci consulteremo con i nostri rappresentanti sindacali e con gli altri azionisti e rapidamente decideremo il prossimo passo da farsi».
La strada ora intrapresa dai vertici della seconda compagnia aerea mondiale è quella di negoziare un accordo con gli istituti di credito per ottenere un finanziamento di almeno 1,5 miliardi di dollari, che potrebbe consentire a UAL di chiedere l'applicazione del chapter 11 garantendosi concrete possibilità di sopravvivenza.