Il ministro dei Trasporti neozelandese, Paul Swain, ha assicurato che il governo prenderà in esame la possibilità di rivedere le normative sul cabotaggio, come chiesto dagli armatori e dai sindacati nazionali, e valuterà la possibilità ripristinare la legislazione precedente, che limitava lo svolgimento di questo tipo di attività alle sole compagnie neozelandesi. Ma ha anche sottolineato il negativo impatto sull'economia che tale passo indietro potrebbe determinare.
Nel suo intervento ad un convegno sindacale che si è svolto lo scorso 31 marzo ad Auckland, Swain ha detto che la richiesta delle imprese e dei lavoratori marittimi è "perfettamente comprensibile". L'industria marittima neozelandese accusa le società marittime estere di praticare prezzi eccessivamente ridotti per i servizi di cabotaggio in Nuova Zelanda.
Ricordando che solo il 7% delle merci trasportate con servizi di cabotaggio è caricato da armatori esteri, Swan ha affermato che "se la politica di cabotaggio dovesse essere riesaminata, le implicazioni per i noli del trasporto cabotiero potrebbero essere un vero problema, visto che la concorrenza ha posto i noli del cabotaggio sotto controllo ed un ritorno ai noli precedenti potrebbe avere reali conseguenze per gli esportatori e per le economie regionali".
"Nonostante non ci sia alcun dubbio che la sfida per lo shipping sia quella di trovare una strada per assicurarsi possibilità di sopravvivere a lungo termine - ha aggiunto - posso dire che un sostegno selettivo che favorisca un'industria rispetto ad un'altra non è la strada giusta".