L'industria aerea valuta le contromisure idonee a contrastare la diffusione della Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS). In un incontro svoltosi nei giorni scorsi a Londra, gli amministratori delegati delle più importanti compagnie aeree mondiali che fanno parte di un comitato speciale del Board della IATA (International Air Transport Association) hanno evidenziato la necessità di istituire controlli standardizzati sui passeggeri prima del check-in nelle nazioni più colpite dal virus della polmonite atipica.
"Se potremo far sì che i passeggeri che mostrano sintomi della SARS non accedano agli ambienti aeroportuali - ha detto il direttore generale ed amministratore delegato della IATA, Giovanni Bisignani - raggiungeremo tre principali obiettivi nel controllo dei passeggeri: impedire la diffusione del virus nel settore dei viaggi, proteggere i passeggeri e i lavoratori e ricostituire la fiducia nei passeggeri".
Dall'inizio di marzo - ha ricordato l'associazione - le compagnie aeree mondiali hanno trasportato oltre 200 milioni di passeggeri, di cui un terzo in Asia. Dall'inizio di aprile su sei voli sono stati trasportati casi sospetti di SARS, ma non è stato registrato alcun caso di contagio a bordo. E non è stato rilevato alcun caso di SARS a bordo da quando sono state introdotte le misure di controllo.
La IATA ha ricordato inoltre che gli aeromobili sono dotati di efficienti sistemi di ricircolo dell'aria, che è costantemente filtrata e che ha gli stessi livelli di qualità di quella degli ambienti ospedalieri.
L'associazione ritiene però che quest'anno, a causa della riduzione del numero dei passeggeri dovuta alla diffusione della SARS, l'industria aerea registrerà minori introiti per 10 miliardi di dollari, di cui quattro miliardi nei soli voli interni statunitensi.