Nel corso della cerimonia di apertura dell'International Conference on the Establishment of a Supplementary Fund for Compensation for Oil Pollution Damage, che è stata inaugurata oggi nella sede dell'International Maritime Organization (IMO) a Londra, il segretario generale dell'IMO, William O'Neil, ha sottolineato la necessità di riconoscere un equo indennizzo alle vittime degli inquinamenti causati dallo sversamento in mare di idrocarburi. Un tema, quello degli indennizzi in caso di inquinamento, tornato di estrema attualità nello scorso fine settimana quando in Francia si è alzato un coro di proteste per l'esiguità degli indennizzi previsti dall'International Oil Pollution Compensation Funds (IOPC) per i danni causati dal naufragio della petroliera
Prestige. Il risarcimento è infatti fissato nel 15% del valore dei danni subiti.
Obiettivo della conferenza in svolgimento a Londra è l'adozione di un protocollo che prevede l'istituzione di un fondo volontario per l'indennizzo dei danni causati dagli inquinamenti. «La natura facoltativa o volontaria del fondo supplementare - ha specificato O'Neil - è una caratteristica speciale del protocollo, intesa ad occuparsi di quegli Stati che desiderano rimanere sotto la copertura dell'attuale regime di responsabilità e indennizzi ma che possono al momento non riconoscere la necessità di un aumento dei limiti di risarcimento». «La natura volontaria del futuro protocollo, tuttavia - ha precisato - non dovrebbe nascondere il fatto che si intende incrementare ovunque la disponibilità dei risarcimenti per i danni da inquinamento da idrocarburi e non solamente applicarla ad una o a più regioni definite».