La riduzione dei volumi trasportati, l'instabilità politica e sociale che regna in alcune nazioni africane e la crescita dell'offerta di tonnellaggio ro-ro multipurpose hanno indotto OT Africa Line (OTAL) a modificare la configurazione dei suoi servizi tra il Nord Europa e l'Africa occidentale. "I traffici con il West Africa - ha spiegato oggi Rachel Bennett, marketing manager di OTAL - non sono mai stati facili. C'è sempre stata instabilità politica o economica in una o più delle nazioni da noi servite. Tuttavia il 2003 ha già registrato agitazioni popolari di qualche entità in cinque di queste nazioni. Tutto ciò non ha determinato un impatto notevole sui volumi di carico, ma inevitabilmente qualche effetto lo ha avuto".
Quale contromisura alle difficoltà del mercato la compagnia di navigazione, che fa capo alla Bolloré Investment, ha pertanto annunciato che il suo Express Container Service, che in precedenza prevedeva partenze ogni undici giorni, è ora diventato quindicinale. Vi sono impiegate tre navi della capacità di 900 teu, contro le precedenti quattro unità. Inoltre OTAL ha riportato a nove giorni la frequenza del suo servizio ro-ro, nel quale vengono impiegate sei navi. Ciò - ha precisato la compagnia - è stato reso possibile dal ritorno in servizio delle navi
Rokia Delmas e
Rosa Delmas, entrambe utilizzate a sostegno dell'azione militare in Iraq. Con l'avvio del conflitto la frequenza era stata ridotta ad undici giorni.
Non ha invece subito variazioni il Weekly Container Service (HEB), nel quale continuano ad essere impiegate cinque navi della capacità unitaria di circa 1.600 teu.