La Commissione Europea ha adottato ieri una che impone all'italiana Ferrovie dello Stato (FS) di consentire a nuovi operatori ferroviari di prestare servizi di trasporto internazionale di passeggeri con l'Italia. La decisione giunge a due anni dalla comunicazione che Bruxelles inviò alle FS in merito all'accusa rivolta alla società ferroviaria italiana di impedire all'operatore ferroviario tedesco Georg Verkehrsorganisation (GVG) di effettuare un servizio tra la Germania e l'Italia rifiutando di discutere le condizioni per l'accesso alla linea e rifiutando di prestare servizi di trazione (
inforMARE del
5 luglio 2001).
«Questa decisione - ha commentato il commissario europeo alla Concorrenza, Mario Monti - è una pietra miliare per la concorrenza nei trasporti ferroviari in Europa. Inoltre è conforme alla legislazione dell'Unione europea, la quale dal 1991 impone alle aziende ferroviarie che vogliano iniziare nuovi servizi internazionali concorrenziali di concludere un accordo con un'azienda dall'altra parte della frontiera».
La Commissione UE ha comunque deciso di non infliggere un'ammenda alle FS. L'esecutivo europeo ha infatti preso atto del fatto che «le FS - ha spiegato Bruxelles - hanno concluso con la GVG un accordo di associazione internazionale e hanno concordato con tale azienda le condizioni del contratto di trazione. Le FS e la loro filiale RFI, che gestisce le infrastrutture ferroviarie italiane, hanno promesso di fare del loro meglio per fornire tracciati alla GVG. Inoltre le FS si sono impegnate a concludere accordi di associazione internazionale con ogni operatore ferroviario provvisto della necessaria autorizzazione, il quale presenti proposte concrete d'iniziare un servizio ferroviario internazionale a destinazione dell'Italia. Le FS si sono impegnate anche, per un quinquennio, a fornire ad altre aziende ferroviarie la trazione necessaria per tali servizi».