Nei giorni scorsi la UIRR (International Union of combined Road-Rail transport companies) ha reso note le sue valutazioni sulla bozza di direttiva del Parlamento e del Consiglio europei sulle unità di carico intermodali.
L'organizzazione per la promozione del trasporto intermodale in Europa ha ricordato che, in merito alle ispezioni periodiche alle unità di carico intermodali, il progetto di legge prevede una prima ispezione entro un periodo massimo di cinque anni dalla data di produzione dell'unità e successive ispezioni periodiche ogni 24 mesi. La convenzione internazionale CSC (Container Safety Convention) prevede invece una prima ispezione dopo cinque anni e successive ispezioni periodiche ogni 30 mesi. La convenzione CSC stabilisce inoltre che le ispezioni vengano condotte da esperti del settore e che le grandi società, presso cui lavorano tali esperti, possano condurre le ispezioni tecniche al loro interno, mentre la nuova proposta di normativa europea stabilisce che le ispezioni vengano effettuate da centri di ispezione esterni riconosciuti.
L'UIRR ritiene che non sia necessario intensificare le ispezioni al di là di quanto previsto dalla convenzione CSC, già sottoscritta da tutte le nazioni dell'UE. L'organizzazione ha spiegato che tale intensificazione andrebbe a svantaggio delle unità di carico europee e ha sottolineato come la perdita o il danneggiamento dei carichi sia solo raramente determinato da carenze tecniche delle unità di carico. Una causa di gran lunga più frequente - ha spiegato l'UIRR - è l'utilizzo di unità di carico non appropriate o il non corretto posizionamento e assicurazione dei carichi. Inoltre l'UIRR ha ricordato che i container per rinfuse liquide adibiti al trasporto di merci pericolose, in ogni caso, sono sottoposti a ispezioni esterne più severe nell'ambito delle normative internazionali ADR/RID.
La maggiore frequenza delle ispezioni rispetto a quelle per i container ISO e il fatto che le ispezioni possano essere effettuate solo da "punti di ispezione riconosciuti" - secondo l'UIRR - accresceranno senza motivo i costi delle unità di carico e alcune società logistiche saranno incentivate a non effettuare investimenti in unità di carico intermodali acquistando invece veicoli pesanti con carrozzeria fissa.
La proposta di direttiva - ha osservato l'UIRR - è basata sulla considerazione che le dimensioni dei container ISO non si adattano perfettamente a quelle degli europallets o degli attuali automezzi europei. Il progetto di legge propone due nuove unità di carico intermodali europee dotate di un marchio identificativo speciale e in grado di essere caricate e scaricate utilizzando le stesse attrezzature impiegate per i container ISO.
Le due nuove unità di carico sono distinte in base alla lunghezza: la versione "corta" presenta una lunghezza interna di almeno 7,20 metri ed una larghezza interna di 2,40 metri, per contenere 18 europallets o 14 pallets britannici; la versione "lunga" prevede invece una lunghezza interna di almeno 13,20 metri ed una larghezza interna di 2,40 metri, dimensioni che consentono il carico di 33 europallets o di 26 pallets britannici.
Gli europallets sono larghi 1,20 metri - ha sottolineato l'UIRR- e caricarne due affiancati richiede un minimo di spazio di tolleranza, cosicché la larghezza necessaria è superiore a quella di 2,40 metri indicata nella proposta di legge. Invece le dimensioni esterne sono indicate dalle normative sul traffico stradale e ciò significa che container lunghi 7,45 metri e 13,60 metri con larghezza esterna di 2,55 metri inclusi nella standardizzazione CEN ricadono nell'ambito della proposta di direttiva. L'UIRR ritiene invece che l'altezza esterna dei container (2,67 metri) possa costituire un problema. «Effettivamente - ha precisato l'organizzazione - questa era l'altezza intercambiabile standard dei container di vent'anni fa e sia i container normali che intercambiabili di tale altezza potevano essere trasportati praticamente ovunque via ferrovia senza alcun problema. Nelle ultime due decadi, tuttavia, in Europa molte ferrovie hanno lavorato per potenziare le loro infrastrutture affinché potessero essere trasportati container standard e intercambiabili di altezza di almeno 2,75 metri e 2,90 metri (basata su container ISO di 9' piedi). Persino in Gran Bretagna, la nazione con la minore tolleranza dell'infrastruttura, ciò è possibile con vagoni con ruote piccole, mezzi di cui oggigiorno praticamente ogni operatore dispone». L'UIRR propone quindi di andare oltre i 2,67 metri e di porre fine all'attuale standardizzazione delle unità di carico intermodali europee.
L'organizzazione ritiene infine che la ridotta altezza disincentivi ulteriormente gli investimenti nella costruzione di unità intermodali.