Gli armatori europei hanno rinnovato oggi l'appello a mantenere inalterata la sostanza della proposta di direttiva sull'accesso al mercato dei servizi portuali, che è attualmente sottoposta alla procedura di conciliazione. L'European Community Shipowners' Association (ECSA) ha sottolineato che «la liberalizzazione dei servizi portuali è un "must", in quanto determinerà maggior efficienza ed è essenziale per fare del trasporto marittimo un polo di attrazione nell'intera catena distributiva». «La qualità dei porti - ha sottolineato l'ECSA - non dipende solo dalle gru, dalle infrastrutture o dal denaro pubblico che vi è investito, ma soprattutto dall'efficienza e dalla qualità dei servizi offerti».
L'associazione degli armatori europei chiede quindi al Parlamento ed al Consiglio dell'UE di far sì che dalla procedura di conciliazione esca «una forte direttiva, che mantenga concreti elementi della necessaria liberalizzazione di tutti i servizi portuali». «Sarebbe irresponsabile - ha concluso l'ECSA - se questa opportunità di migliorare e promuovere il ruolo dei servizi di trasporto marittimo in tutta la catena logistica venisse disattesa».
Mentre gli armatori di ECSA chiedono la liberalizzazione di tutti i servizi portuali, European Transport Workers Federation (ETF), la sezione europea dell'International Transport Workers' Federation (ITF), ha rivolto oggi un'esortazione affinché il cosiddetto "self handling", cioè la possibilità concessa alle compagnie di navigazione di svolgere alcuni servizi portuali in autoproduzione, sia stralciato dalla proposta di direttiva all'esame del comitato di conciliazione del Parlamento e del Consiglio dell'Unione Europea. L'esortazione di ETF è stata sottolineata da un'azione di protesta che si è svolta questa mattina nel porto di Rotterdam. Oggi sono inoltre in programma scioperi dei lavoratori portuali negli scali spagnoli e belgi.