Il 1' novembre entreranno in vigore i nuovi limiti di indennizzo per danni causati da inquinamenti marittimi
Sabato prossimo entreranno in vigore gli emendamenti ai protocolli del 1992 all'International Convention on Civil Liability for Oil Pollution Damage
(CLC Convention) e all'International Convention on the Establishment of an International Fund for Compensation for Oil Pollution Damage (IOPC Fund) che innalzeranno del 50% i limiti di indennizzo alle vittime di inquinamenti determinati da navi cisterna. Tali emendamenti sono stati adottati nell'ottobre 2000.
La convenzione CLC - ha ricordato oggi l'International Maritime Organization (IMO) - rende l'armatore direttamente responsabile del danno causato da un inquinamento e gli emendamenti innalzano i limiti dell'indennizzo a 89,77 milioni di Special Drawing Rights (SDR), pari a circa 127 milioni di dollari, per navi di oltre 140.000 tonnellate di stazza lorda, contro i 59,7 milioni di SDR (85 milioni di dollari) fissati dal protocollo del 1992.
Gli emendamenti all'IOPC Fund - fondo costituito con i contributi delle nazioni importatrici di petrolio - innalzano invece il limite massimo di indennizzo relativo ad un singolo incidente, incluso il limite stabilito dagli emendamenti al CLC, a 203 milioni di SDR (289 milioni di dollari), contro i precedenti 135 milioni di SDR (192 milioni di dollari). Tuttavia - ha precisato l'IMO - se tre Stati che contribuiscono al fondo ricevono oltre 600 milioni di tonnellate di petrolio all'anno, l'ammontare massimo dell'indennizzo è aumentato a 300,74 milioni di SDR (428 milioni di dollari), contro i precedenti 200 milioni di SDR (285 milioni di dollari).