La Commissione Europea ha inviato ieri un parere motivato alla Finlandia nel quale rileva come la legislazione della nazione scandinava non sia conforme a quella comunitaria in materia di libertà di prestazione di servizi di trasporto marittimo. Secondo Bruxelles infatti le leggi finlandesi infrangono le norme comunitarie in particolare per ciò che riguarda i servizi internazionali operati nelle acque della Finlandia, che sono resi più difficoltosi e più onerosi rispetto ai servizi di carattere prettamente nazionale imponendo ad esempio imposte più elevate per l'utilizzo di infrastrutture marittime da parte di navi impegnate in servizi internazionali rispetto a navi che operano in cabotaggio tra due porti finlandesi.
La legislazione finlandese prevede inoltre che le navi impiegate su rotte cabotiere debbano pagare una somma annua forfetaria basata sul tonnellaggio netto dell'unità, qualunque sia il numero dei viaggi effettuati, mentre non è tenuto in alcun conto ai fini dell'importo se le navi sono costruite secondo gli standard ice class. Le navi che giungono in un porto finlandese da un'altra nazione devono invece pagare sia in base al tonnellaggio netto che all'eventuale standard di costruzione ice class per ciascuno dei primi 10 o 32 viaggi, a seconda del tipo di nave.
La Finlandia ha ora due mesi di tempo per inviare una risposta alla Commissione. Se le argomentazioni addotte dalle autorità finlandesi non saranno considerate soddisfacenti, l'esecutivo europeo potrà decidere di portare il caso all'esame della Corte di Giustizia europea.