Nel corso della conferenza internazionale sulle acque di zavorra delle navi che si svolgerà dal 9 al 13 febbraio prossimi nella sede londinese dell'International Maritime Organization (IMO) sarà adottata una nuova convenzione internazionale che avrà l'obiettivo di prevenire l'inquinamento che può essere causato dagli organismi contenuti nell'acqua di zavorra delle navi
Il nuovo segretario generale dell'IMO, Efthimios E. Mitropoulos, ha sottolineato la necessità di varare la nuova normativa per prevenire l'involontario trasferimento di specie da un ecosistema ad un altro. «Questo - ha detto - è un problema ambientale estremamente serio su cui l'IMO ha lavorato per oltre un decennio. La verità è che le navi, trasportando migliaia di tonnellate di acque di zavorra da una parte del mondo ad un'altra, possono trasferire agenti patogeni ed altri microrganismi e specie invasive che hanno la capacità di modificare e distruggere il rapporto molto delicato che esiste nell'ecosistema della regione dove sono scaricate le acque di zavorra».
Il pericolo rappresentato dal possibile trasferimento via mare di microrganismi o agenti patogeni è stato sottolineato nei giorni scorsi anche dal WWF. L'impatto di specie esotiche invasive sugli ecosistemi - ha evidenziato l'organizzazione ambientalista - può essere dannoso quanto un inquinamento da idrocarburi e può avere effetti più persistenti. Ad esempio - ha spiegato il WWF - negli Stati Uniti la cozza zebrata europea ha infestato oltre il 40% delle acque interne dell'area dei Grandi Laghi e ciò ha comportato interventi per un costo di oltre 750 milioni di dollari.
Circa 10 miliardi di tonnellate di acque di zavorra - ha ricordato il WWF - sono trasportate per il mondo ogni anno.
«Quella delle specie invasive - ha detto il direttore del programma per i mari in pericolo del WWF, Simon Cripps - è forse la più grande sfida ambientale che l'industria dello shipping deve affrontare. L'IMO deve prendere provvedimenti urgenti per il problema delle acque di zavorra o continueremo ad assistere all'introduzione di specie invasive che minacciano la salute delle persone, delle specie terrestri, di acqua dolce e marina e di interi habitat».
La nuova convenzione internazionale - ha spiegato l'IMO - è stata sviluppata sulla base di un approccio in due fasi. La prima fase include i requisiti a cui dovranno rispondere tutte le navi, inclusa la dotazione obbligatoria di un Ballast Water and Sediments Management Plan e di un Ballast Water Record Book, e prevede che le navi di nuova costruzione debbano essere dotate di procedure standard di gestione delle acque di zavorra (le navi già in attività dovranno rispondere a questo requisito solo in un periodo successivo).
La seconda fase prevede che ogni Paese possa assumere ulteriori misure per prevenire questo tipo di inquinamento prima di consentire l'ingresso delle navi nei propri porti. Tali misure - ha precisato l'IMO - dovranno rifarsi ai criteri stabiliti nella proposta di convenzione e dalle linee guida che saranno predisposte in sede IMO e potranno includere anche ulteriori controlli sulle aree di scarico o di imbarco delle acque di zavorra.