Il presidente dell'American Shipbuilding Association (ASA), Cynthia L. Brown, ha definito «estremamente preoccupante» il budget per l'anno fiscale 2005 presentato nei giorni scorsi dall'amministrazione Bush. Il budget - ha osservato Cynthia Brown - «taglia i fondi per le navi militari di 100 milioni di dollari e nel contempo accresce lo stanziamento per il Department of Defense (DOD) di 26,4 miliardi di dollari (+7%)». «E' imprudente tagliare i fondi per le navi militari - ha sottolineato - quando non ne abbiamo a sufficienza per combattere la guerra contro il terrorismo».
«Lo sventramento della potenza navale americana - ha detto Cynthia Brown - è spaventoso. La flotta della Marina è scesa dalle 594 navi del 1987 alle 294 navi di oggi. I budget degli ultimi dodici anni hanno consentito di comprare mediamente solo sei nuove navi all'anno. Con questo tasso di produzione la flotta crollerà a meno di 200 navi».
Il presidente dell'associazione dei cantieri navali americani ha ricordato che per una guerra di durata relativamente breve come quella dell'Iraq è stato impiegato il 70% della flotta di superficie della Marina e il 50% della flotta di sottomarini. E le navi rimanenti - ha sottolineato - erano in riparazione o utilizzate per il pattugliamento in altre regioni o ancora usate per l'addestramento del personale.
«Allarma allo stesso modo - ha aggiunto Cynthia Brown - il fatto che gli Stati Uniti stiano perdendo le capacità industriali e professionali anche per ricostruire la potenza navale americana. Nell'ultimo decennio i costruttori navali hanno cancellato i posti di lavoro di decine di migliaia di ingegneri ed operai molto qualificati e stanno sforzandosi di garantire il lavoro al restante personale. Il numero delle imprese che producono sistemi e componenti navali vitali è diminuito del 60% e sono andati persi centinaia di migliaia di posti di lavoro. Attualmente c'è solo una società in attività in grado di fornire componenti essenziali per l'operatività di una nave da guerra e la sorte di quella società è appesa ad un filo».
Cynthia Brown ha criticato la politica dell'amministrazione governativa che fa sì che il dipartimento della Difesa compri le navi in Australia o in Corea del Sud piuttosto che negli Stati Uniti. «La Marina americana - ha concluso - non può essere ricostruita velocemente in una situazione di emergenza. Si impiegano anni per formare costruttori navali esperti e il tempo necessario per costruire una nave militare è compreso tra quattro e sette anni. La difesa dell'America dipende dalla forza della sua flotta navale nel D-Day, e non sette anni dopo il D-Day».