La progressione della compagnia aerea low fare Ryanair verso risultati operativi e finanziari sempre crescenti ha subito un rallentamento. Nell'anno conclusosi lo scorso 31 marzo la compagnia irlandese ha registrato un utile netto di 206,6 milioni di euro, con un calo del 13,7% rispetto ai 239,4 milioni di euro totalizzati nell'anno precedente. La flessione è giunta nonostante il forte incremento del ricavo, salito del 28% a 1.074,2 milioni di euro, contro 842,5 milioni di euro nell'anno conclusosi il 31 marzo 2003. L'utile operativo è ammontato a 248,9 milioni di euro (-5,5%).
I risultati - ha comunque affermato oggi Ryanair - sono «superiori alle attese». «Questi risultati - ha precisato l'amministratore delegato della compagnia, Michael O'Leary - dimostrano ancora una volta quale superbo lavoro abbiano fatto le 2.300 persone di Ryanair sia in tempi buoni che meno buoni. Quest'anno è stato caratterizzato da condizioni di mercato avverse, inclusa la debolezza della sterlina, la guerra in Iraq, la minaccia di attacchi terroristici, prezzi del petrolio notevolmente più elevati e un'intesa concorrenza sui prezzi in tutta Europa da parte di compagnie che sono cronicamente in perdita e da parte di nuovi vettori, molti dei quali stanno perdendo una quantità enorme di soldi. Nonostante queste sfide Ryanair ha notevolmente abbassato i prezzi per i propri clienti, ha trasportato oltre 23 milioni di passeggeri (con una crescita del 47% sull'anno precedente, ndr), mantenuto tuttora un utile dopo le imposte da primato di oltre il 20% e concluso l'anno con oltre 1,2 miliardi di euro in cassa».
«Le nostre previsioni per i prossimi dodici mesi - ha detto O'Leary - rimangono molto prudenti. Ci aspettiamo una forte crescita del traffico passeggeri pari a circa il 20%. La nostra capacità di posti aumenterà solo del 16% quest'anno visto che Buzz Stansted non è riuscita a concordare termini di noleggio accettabili con ILFC e a causa di questa incertezza questi velivoli (che attualmente sono operati da Buzz Stansted sotto contratto con Ryanair) sono stati tolti dal prossimo orario invernale di Ryanair. Gli attuali load factor sono più elevati rispetto a quelli di un anno fa e ciò conferma che non avremo problemi a riempire la nostra flotta di aerei più grandi da 189 posti una volta che l'eccezionale crescita della capacità dello scorso anno sarà tornata ad un tasso di progressione più normale pari al 20%. Prevediamo ancora che lo yield calerà. Con quasi il 50% dei posti prenotati per la stagione estiva, il logoramento dello yield sembra essere al livello inferiore della nostra previsione compresa tra il -5% e il -10%, ma il prossimo inverno, visto che molti nostri concorrenti in perdita diminuiranno i prezzi per cercare di sopravvivere, prevediamo che il calo dello yield aumenterà in un range compreso tra -10% e -20%. Il prossimo inverno ci saranno ancora vittime tra le compagnie aeree, un processo già iniziato nei mesi scorsi con la chiusura di quattro aviolinee in Irlanda, nel Regno Unito e in Scandinavia».