La flotta mercantile europea aumenta la propria consistenza e rappresenta ora oltre un quarto della flotta mondiale. Lo ha rilevato l'European Community Shipowners' Associations (ECSA) nel proprio rapporto annuale 2003-2004, spiegando che «la flotta mercantile dello Spazio Economico Europeo continua a crescere ed attualmente rappresenta oltre il 26% della flotta mondiale. Ciò significa un incremento superiore al 50% rispetto al 2002». «Questa notevole crescita - ha precisato l'associazione degli armatori europei - include ovviamente le flotte delle nuove nazioni dell'UE. Tuttavia, senza queste flotte, la crescita è fissata ancora su una progressione di quasi il 5%. La crescita in corso è sostenuta dagli orientamenti per gli aiuti di Stato dell'UE, che sono state estesi per un ulteriore periodo di sette anni».
«La flotta controllata da armatori residenti nello Spazio Economico - ha precisato l'ECSA - è rimasta più o meno stabile e rappresenta circa il 41% della marineria mercantile mondiale».
L'associazione armatoriale ha sottolineato anche l'importanza delle attività marittime per l'economia europea: il 90% del commercio estero dell'Unione è trasportato via mare; fino al 41% dei traffici intraeuropei sfrutta servizi di short sea e l'80% del commercio mondiale avviene via mare.
Nel rapporto annuale l'ECSA esprime disappunto per la bocciatura della proposta di direttiva europea sull'accesso al mercato dei servizi portuali (
inforMARE del
20 novembre 2003).
«Questa decisione - ha osservato il presidente dell'ECSA, Graeme Dunlop - è in evidente contraddizione con le altre misure assunte quale conseguenza del Consiglio di Lisbona del 2000. Si ricorderà che quel Consiglio aveva deciso di fare di quella UE l'economia più competitiva del mondo. Spero che la nuova Commissione, avendo il medesimo obiettivo economico, assumerà le decisioni appropriate. Ciò è essenziale anche per la promozione in atto dello short sea shipping, che è stata stimolata attivamente dalle istituzioni dell'UE e dall'industria».