I risultati dei lavori del MOIG (Mediterranean Oil Industry Group) di Venezia, mirati ad individuare un sistema di controllo integrato su traffici marittimi, rotte, aree naturalistiche e opzioni di risposta, sono stati ricordati durante l'incontro di ieri organizzato dal Propeller Club di Genova sul tema "La difesa del mare, una svolta nella lotta contro gli inquinamenti" al quale sono intervenuti Settimio Arazzini, presidente del consorzio Castalia Ecolmar, Massimo Fontolan amministratore delegato di Sonsub, e Giuseppe Giordano, della direzione Salute, Sicurezza e Ambiente dell'ENI.
Ogni anno - è stato osservato - nel bacino del Mediterraneo transitano via mare circa 600 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi ed il monitoraggio dell'intera area, incluso il Mar Nero e tra breve anche Fiume con l'oleodotto proveniente dalla Russia, è ormai una necessità irrinunciabile per garantire un'adeguata gestione in presenza di sinistri marittimi.
Il sistema, in via di ultimazione, mentre, per l'individuazione degli oil spills si farà ricorso a sensori remoti (ottico, onde radar e micronde) installati su aerei, satellite e nave. Altre collaborazioni sono, inoltre previste con ICRAM i francesi del CEDRE ed altri istituti europei.
Il progetto punta al coinvolgimento del maggior numero dei Paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo.