La Port of Seattle ha siglato un accordo con la compagnia di navigazione sudcoreana Hanjin Shipping e la società terminalista Total Terminals International (TTI), a cui la port authority ha concesso l'estensione fino al 2015 della concessione relativa al terminal 46 dello scalo americano, con opzione fino al 2025.
Total Terminals International è una joint venture tra la stessa Hanjin Shipping e la californiana Marine Terminals Corporation (MTC). La società terminalista opera in alcuni porti della West Coast USA, tra cui Oakland e Long Beach, dove gestisce terminal per conto della compagnia sudcoreana.
Recentemente la Port of Seattle ha investito 72 milioni di dollari nell'ammodernamento del terminal 46, che è stato dotato tra l'altro di tre nuove gru e di un nuovo gate a 16 corsie. L'accordo di concessione prevede che la port authority investa ulteriori tre milioni di dollari nel terminal entro il 2010, che saranno in parte rimborsati da TTI se il terminal movimenterà meno di 180.000 teu all'anno tra il 2010 e il 2015.
L'area del terminal, che si estende per 88 acri, era appetita da alcuni costruttori, che avrebbero voluto realizzarvi edifici residenziali, uffici e hotel.
Secondo i risultati di uno studio sull'impatto economico del porto e dell'aeroporto di Seattle, realizzato da Martin Associates e reso noto ieri dalla Port of Seattle, nel 2003 le due infrastrutture, che fanno capo alla port authority, hanno generato circa 200.000 posti di lavoro nella regione di Puget Sound, ricavi per 12 miliardi di dollari e 626 milioni di dollari in imposte statali e locali. In particolare 34.501 posti di lavoro sono stati generati dal porto, di cui 17.927 direttamente attribuibili alle attività portuali; 160.174 posti di lavoro, di cui 97.999 di tipo diretto, sono stati generati dall'aeroporto.