L'International Chamber of Shipping (ICS) auspica che il Parlamento europeo modifichi la proposta di direttiva sugli inquinamenti provocati dalle navi che prevede l'introduzione di sanzioni penali oltreché amministrative. L'industria marittima - ha sottolineato ICS - «non è contro pene appropriate per violazioni deliberate delle leggi sull'ambiente, ma il principio di criminalizzare gli incidenti non è né giusto né ragionevole in considerazione dei pericoli del mare. La Marpol stabilisce chiaramente che gli inquinamenti causati dalle navi non costituiscono violazioni a meno che non siano commessi con "l'intento di causare danni o per comportamento imprudente e con la consapevolezza del fatto che ne sarebbe derivato con ogni probabilità un danno"». Inoltre - ha aggiunto ICS - «criminalizzare gli incidenti inevitabilmente avrà un impatto sulle relative indagini e sulla capacità di trarre insegnamenti dagli incidenti».
«Se le proposte della Commissione Europea non saranno emendate - ha concluso l'International Chamber of Shipping - c'è il rischio reale che, come è accaduto con il comandante Mangouras della
Prestige, i marittimi diventino sempre più i capri espiatori nel momento di esigere gli indennizzi o di attribuire la colpa in caso di incidente. Ciò inoltre sembra essere un duro colpo all'autorità dell'IMO e al principio che un'industria globale ha bisogno di normative di tipo globale».