Ieri pomeriggio a Napoli una delegazione dell'India guidata dal chairman della Chennai Port Trust, K. Suresh, ha incontrato il presidente e il segretario generale dell'Autorità Portuale partenopea, Francesco Nerli e Pietro Capogreco, ed ha effettuato una visita dello scalo.
La delegazione indiana, composta da esponenti di associazioni portuali, della Camera di Commercio e del settore dei trasporti - ha reso noto la port authority napoletana - ha mostrato grande interesse per i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nello scalo partenopeo e ha posto una serie di questioni sulla legge di riforma della portualità, sui compiti dell'Autorità Portuale, sul funzionamento dei terminal, sulle modalità di rilascio delle concessioni e sulle tariffe portuali. Nerli ha sottolineato l'importanza della legge di riforma portuale varata 10 anni fa, che ha liberalizzato le attività portuali ma che non ha privatizzato i porti: «la legge - ha spiegato il presidente dell'Autorità Portuale di Napoli - ha funzionato, tant'è che oggi i porti italiani sono rinati e sono diventati uno dei nodi principali del sistema trasportistico nazionale».
«Noi - ha detto Nerli parlando del porto di Napoli - siamo insieme a Livorno il porto italiano con il maggior numero di linee di collegamento internazionali. Siamo tra i primi per le autostrade del mare e per il traffico passeggeri, al quarto posto in Italia per traffico merci (20 milioni di tonnellate di merce movimentata nel 2004) e ci candidiamo a piattaforma del Mediterraneo per i traffici con l'Estremo Oriente, con il sud-est asiatico e con l'India in particolare, con la quale speriamo di stringere forti relazioni commerciali».