La lotta per eliminare le navi substandard devono essere condotta in maniera ancora più serrata, con un maggior scambio di informazioni tra armatori, società di classificazione e costruttori navali, ma devono essere evitati approcci idealistici, che non tengano conto di aspetti pratici e che possano compromettere la messa in atto di iniziative valide. Lo ha sottolineato il Committee for the Elimination of Substandard Ships (CESS) a conclusione di un meeting svoltosi nei giorni scorsi a Pechino al quale hanno partecipato i rappresentanti delle principali associazioni mondiali della cantieristica navale.
Scopo dell'incontro era di valutare lo stato delle iniziative per l'eliminazione delle navi non conformi agli standard e di discutere delle azioni future del comitato.
«Negli ultimi dodici mesi - ha rilevato il CESS - si è assistito ad un calo delle deficienze e delle detenzioni in Europa (Paris MOU) e in Asia (Tokyo MOU) grazie al contributo delle attività di Port State Control, ma i membri del meeting non sono persuasi che tale flessione rappresenti una tendenza in atto; hanno concluso che è necessaria un'ulteriore valutazione ed hanno invitato gli organi di Port State Control a proseguire nell'elaborazione dell'attività di lotta alle navi substandard».
Inoltre i membri del comitato hanno preso in esame gli aspetti della sicurezza delle navi portarinfuse e delle navi cisterna, sottolineando il fatto che la gran parte degli incidenti marittimi è legata alla mancanza di ispezioni e manutenzioni tempestive.
È intanto avvenuto un passaggio di consegne al vertice del Committee for the Elimination of Substandard Ships: Dave Iwamoto è stato nominato nuovo presidente del comitato ed è subentrato a Rafael Gutierrez, che ha guidato il comitato negli ultimi dieci anni e al quale è stato rivolto il vivo apprezzamento del CESS per l'attività svolta.