Le attività dei due gruppi francesi DCN e Thales nel settore della costruzione navale militare saranno raggruppate nella sola DCN. L'accordo, che è stato firmato ieri dal ministro della Difesa, Michèle Alliot-Marie, dal ministro dell'Economia, Finanze ed Industria, Thierry Breton, dal presidente e direttore generale di DCN, Jean-Marie Poimboeuf, e dal presidente e direttore generale di Thales, Denis Ranque, prevede che l'impresa privata Thales ottenga una partecipazione nel gruppo pubblico DCN pari al 25% del capitale azionario della società, mentre la quota restante continuerà ad essere detenuta dallo Stato francese. A due anni dal completamento dell'integrazione Thales disporrà di un'opzione per accrescere la propria quota in DCN al 35%.
Il progetto, che - secondo le previsioni - sarà portato a termine entro la prossima estate, prevede di trasferire a DCN le attività di Thales Naval France, con l'esclusione di quelle riferite alle attrezzature, e le società partecipate dai due gruppi, tra cui la joint venture Armaris e la società dedicata alla realizzazione di una seconda portaerei.
La nuova DCN avrà un fatturato annuo di tre miliardi di euro, volume che consoliderà la sua posizione di leader europeo della costruzione militare per giro d'affari, un portafoglio ordini di oltre otto miliardi di euro e una forza lavoro di quasi 13.000 persone.
L'integrazione - hanno spiegato le due aziende - «rappresenta la prosecuzione della creazione della società comune Armaris nel 2002 e di numerose collaborazioni portate avanti con successo da Thales e DCN sui mercati nazionale e d'esportazione. I due gruppi intendono ora effettuare una nuova tappa per mettere in comune il loro impegno nella ricerca e nello sviluppo, condividere i loro know-how ed organizzare le complementarietà tra le due società».
«Legami più saldi tra i protagonisti dell'industria europea - ha detto il ministro francese della Difesa, Michèle Alliot-Marie - sono essenziali per le possibilità dell'Europa di sostenere una capacità industriale autonoma nel lungo termine».