Oggi al container terminal SECH del porto di Genova è stata festeggiata la prima toccata del servizio settimanale EMA (Europe Middle East Asia) della United Alliance. L'approdo odierno della portacontainer
Ibn Khaldoun della United Arab Shipping Company (UASC) rappresenta un motivo d'orgoglio per il SECH, che ha sottratto il servizio al porto della Spezia, ma anche un punto di svolta per il terminal genovese.
«Siamo arrivati alla capacità massima del terminal», ha detto il presidente del SECH, Luigi Negri. «Per prendere un altro cliente - ha aggiunto - ne devo mandare via un altro». «Non è un problema di banchina», ha precisato Negri, sottolineando che, con gli oltre 520 metri lineari di accosti di cui attualmente dispone, il terminal può accogliere altri traffici. «Si tratta - ha spiegato - di un problema di spazi».
La cronica carenza di aree che caratterizza il porto di Genova si avverte in particolare al SECH, che "gira a pieno ritmo" nell'ormai esiguo spazio a sua disposizione, ma deve fare sovente i conti - ad esempio - con la mancanza di parcheggi per i camion che determina congestioni del traffico. Negri ha ricordato di aver sollecitato a più riprese l'Autorità Portuale affinché si ponga rimedio alla situazione. Aree disponibili ci sono, sostiene Negri. «Andate a fare un giro sulla sopraelevata portuale - ha consigliato - dove è pieno di ferri vecchi e di abusivi».
Lo sfruttamento di tutte le aree è un obiettivo dichiarato anche dall'Autorità Portuale di Genova. «Vogliamo occupare tutti gli spazi per aumentare al massimo i traffici», ha detto il presidente dell'ente portuale, Giovanni Novi, partecipando con il comandante della Capitaneria di Porto di Genova, contrammiraglio Marco Brusco, alla cerimonia di consegna dei crest al comandante della
Ibn Khaldoun, Wolfgang Bohk.
Il SECH è però affamato soprattutto di nuovi spazi che gli consentano di continuare a crescere. «La nostra mira - non ha nascosto Negri - è di espanderci a Ponente, per fare un terminal che superi un milione di teu».
Il progetto di espansione del SECH, che dovrebbe portare all'insediamento nell'area di Sampierdarena anche di Mediterranean Shipping Company (MSC), è di arrivare ad occupare parte dell'attuale terminal rinfuse. Ora però il terminal deve accontentarsi di lavorare a pieno ritmo sulle aree attuali per soddisfare i clienti. Filippo Gallo, amministratore delegato di Medmar, agenzia marittima che rappresenta la UASC e che - come il SECH - fa capo alla holding Finsea, si è comunque dichiarato fiducioso: «prevediamo - ha detto - di fare un ottimo lavoro».
Il nuovo servizio EMA, che collega il Mediterraneo con il Medio Oriente e il Far East, porterà a Genova 100mila teu sulle otto navi della United Alliance, di cui quattro messe in campo dalla Hanjin Shipping, due dalla UASC e due dalla Mitsui O.S.K. Lines (MOL). Dell'alleanza fa parte anche la Senator Lines, che usufruisce di spazi di carico nel servizio EMA e impiega le proprie navi in altre linee della United Alliance.
Alla cerimonia odierna hanno partecipato i rappresentanti, oltre che della UASC, di Hanjin, Senator e MOL, con i dirigenti della rispettive agenzie marittime Gastaldi, Deep Sea e Prosper.
Bruno Bellio