Oggi la Commissione Europea ha deciso di inviare pareri motivati all'Italia e al Regno Unito per im mancato recepimento nel loro diritto nazionale di alcune normative europee sul livello minimo di formazione dei marittimi. L'inosservanza - ha precisato Bruxelles - riguarda la direttiva 2003/103/CE relativa ai requisiti minimi di formazione, certificazione e servizi di guardia per i marittimi che prestano servizio a bordo di una nave battente la bandiera di uno Stato membro e che ha l'obiettivo di migliorare la procedura di riconoscimento dei Paesi terzi che forniscono manodopera per le navi battenti la bandiera di uno Stato membro. Le nazioni UE avrebbero dovuto garantire il recepimento di tale direttiva entro lo scorso 14 maggio.
La Commissione ha deciso anche di inviare pareri motivati all'Italia e a Malta per il mancato rispetto della direttiva 2003/24/CE relativa alle attività di Port State Control (PSC), cioè le ispezioni e i controlli sulle navi che scalano i porti comunitari per far rispettare le normative sulla sicurezza della navigazione. In particolare - secondo la Commissione - le misure per la trasposizione della direttiva nella normativa nazionale notificate dall'Italia conterrebbero una serie di incongruenze dal punto di vista legale e tecnico, mentre per ciò che riguarda Malta è stata rilevata una singola mancanza di conformità alla direttiva, cioè l'ammissione al ruolo di ispettori di PSC di persone senza qualifiche adeguate. «Nel momento stesso in cui la Commissione Europea ha appena adottato una terza serie di misure per rafforzare la sicurezza marittima - ha commentato il vicepresidente della Commissione, Jasques Barrot - sono molto spiaciuto che alcune nazioni non abbiano ancora adeguatamente implementato la legislazione sul Port State Control che risale al 2002».
La Commissione ha deciso un'analoga azione nei confronti della Lettonia, per la mancata trasposizione nella normativa nazionale della direttiva 2002/84/CE sulla sicurezza della navigazione e la prevenzione degli inquinamenti causati dalle navi.
Sempre oggi la Commissione Europea ha approvato l'invio di pareri motivati al Belgio e al Regno Unito per il mancato recepimento della direttiva 2003/24/CE sulla sicurezza delle navi traghetto, che avrebbe dovuto essere effettuato entro il 17 novembre 2004.
Inoltre Bruxelles ha deciso l'invio di pareri motivati alla Grecia e alla Slovenia ed ha deciso di rimettere la Polonia al giudizio della Corte di Giustizia UE per il mancato rispetto della direttiva 2000/59/CE concernente l'istituzione e l'uso di strutture portuali idonee allo scarico di rifiuti e residui di carico delle navi.
Infine la Commissione ha stabilito di assumere iniziative nei confronti di Portogallo e Grecia per il mancato recepimento delle norme UE sul cabotaggio: per la prima è stato deciso di adire la Corte di Giustizia UE, mentre per la seconda è stato stabilito l'invio di un parere motivato, ultimo stadio della procedura prima del deferimento alla Corte di Giustizia. In particolare, nel caso della Grecia, Bruxelles ha rilevato come quasi tutti i servizi di cabotaggio tra le isole della nazione ellenica siano stati resi soggetti agli obblighi di pubblico servizio, senza l'evidenza - ha osservato la Commissione - che ci sia una reale necessità di servizio pubblico. Inoltre la Commissione ritiene che la legge greca sugli equipaggi limiti in maniera sproporzionata la libertà degli operatori marittimi di offrire i loro servizi agli utenti.