Ieri il Comitato Portuale di Brindisi ha deliberato la decadenza della Società Brindisi Terminal Italia (BTI) dalla titolarità dell'atto di concessione rilasciato il 23 maggio 2002 e della connessa licenza d'impresa.
Nella relazione al Comitato, il presidente dell'Autorità Portuale di Brindisi, Luigi Giannini, ha sottolineato come la vicenda BTI abbia, negli ultimi anni, determinato effetti negativi per lo scalo pugliese, condizionando fortemente lo sviluppo dei nuovi traffici portuali. «Impegnando oltre il 70 per cento delle infrastrutture portuali disponibili, una volta sottratte quelle destinate alla movimentazione combustibili e ai prodotti petrolchimici - ha spiegato Giannini - la concessione BTI ha ridotto considerevolmente gli spazi di questo porto e, quindi, anche quelli dedicati all'accrescimento di nuove fette di mercato».
In merito al secondo punto all'ordine del giorno, ovvero la definizione del nuovo piano regolatore portuale, nella sua relazione il presidente della port authority ha individuato come prioritaria l'ulteriore divaricazione della movimentazione di combustibile propria delle industrie energetiche rispetto al traffico passeggeri e ai traffici riferiti alla logistica, nonché il miglioramento della infrastrutturazione intermodale del porto. Il Comitato Portuale discuterà nuovamente del piano regolatore nella riunione in programma per il prossimo mese.