Nessuna delle navi arenatesi negli stretti danesi tra il 1' gennaio 1997 e il 1' luglio 2005 aveva a bordo un pilota
Intertanko (The International Association of Independent Tanker Owners), Intercargo (International Association of Dry Cargo Shipowners) e la Danish Maritime Authority (DMA) hanno istituito un Joint Pilotage User Group con l'obiettivo di promuovere l'utilizzo del servizio di pilotaggio nelle acque danesi, in particolare negli stretti che danno accesso al Mar Baltico. L'iniziativa è nata sulla scia delle preoccupazioni espresse dall'autorità marittima danese circa il mancato impiego dei piloti nell'attraversamento degli stretti danesi.
La questione è stata riproposta dalla Danimarca nel corso della ventiquattresima assemblea generale dell'International Maritime Organisation (IMO) svoltasi dal 21 novembre al 2 dicembre scorsi. Nel corso dell'assemblea la Danimarca ha presentato uno studio sulle collisioni e gli arenamenti delle navi stilato dalla Danish Maritime Authority nel quale si rileva come nessuna delle navi arenatesi negli stretti danesi tra il 1' gennaio 1997 e il 1' luglio 2005 avesse a bordo un pilota. Nello studio la DMA sottolinea la necessità che tutte le grandi navi che attraversano gli stretti danesi si avvalgano sempre di un pilota come raccomandato dalla risoluzione MSC.138(76) dell'IMO.
Tuttavia - hanno osservato le due associazioni armatoriali e DMA - tale risoluzione rappresenta una semplice raccomandazione e non è possibile obbligare l'utilizzo del servizio di pilotaggio nell'area.
«Noi - ha commentato ieri il direttore del settore marittimo di Intertanko, Howard Snaith - appoggiamo la richiesta di DMA e riconosciamo tutte le raccomandazioni dell'IMO, anche se abbiamo evidenziato la distinzione tra le raccomandazioni e le risoluzioni vincolanti, così come intese dall'IMO. Tuttavia Intertanko è pronta ad andare avanti e ad incoraggiare i propri associati ad accogliere questa particolare raccomandazione».