Oggi il Parlamento europeo, con 391 voti favorevoli, 213 contrari e 34 astensioni, ha approvato la direttiva sulla liberalizzazione dei servizi, conosciuta come direttiva Bolkestein. Dal testo è stato cancellato il principio dell'applicazione della legge dello Stato d'origine ed è stato invece stabilito che i prestatori di servizi dovranno rispettare le leggi dei Paesi in cui operano. Dalla direttiva sono stati esclusi anche alcuni servizi di interesse pubblico, tra cui i trasporti pubblici e i servizi portuali.
L'esclusione dei servizi portuali è stata accolta positivamente dall'European Sea Ports Organisation (ESPO). «Anche se in precedenza la Commissione Europea aveva ammesso di non aver mai avuto l'intenzione di applicare la direttiva sui servizi ai servizi portuali - ha osservato l'associazione dei porti europei - il testo proposto stabiliva che i servizi di trasporto sarebbero ricaduti nell'ambito della direttiva fintantoché non fossero stati regolamentati da specifiche normative europee. Fintantoché non ci fosse stata una direttiva specifica sui servizi portuali, ciò avrebbe significato che i servizi portuali sarebbero ricaduti nell'ambito della direttiva sui servizi. Con l'adozione dell'emendamento la situazione è stata chiarita».
«La decisione del Parlamento sulla proposta di direttiva - ha ricordato ESPO - sarà ora esaminata dal Consiglio che deciderà se gli emendamenti proposti dal Parlamento possono essere accettati o se devono essere effettuate altre modifiche. Sembra che anche al Consiglio l'esclusione dei servizi portuali non sia in dubbio».
ESPO ha auspicato che «l'esclusione dei servizi portuali dalla direttiva sui servizi e la precedente bocciatura della direttiva sui servizi portuali da parte del Parlamento europeo aprano la strada ad un dibattito aperto e ampio su una coerente politica dell'Unione Europea sui porti». ESPO dibatterà questi temi nel corso del convegno annuale dell'associazione che si svolgerà l'1 e il 2 giugno prossimi a Stoccolma, al quale parteciperà il commissario europeo ai Trasporti, Jacques Barrot.