La Commissione Europea ha pubblicato oggi il Libro Verde "Verso la futura politica marittima dell'Unione: oceani e mari nella visione europea" con il quale - ha spiegato Bruxelles - si chiede ai cittadini quale rapporto intendano avere con i mari e gli oceani e con il quale viene lanciata la più ampia consultazione della storia dell'UE, i cui risultati aiuteranno la Commissione a definire una nuova visione per una politica marittima integrata.
Il Libro Verde - ha sottolineato la Commissione - intende mettere in risalto i rapporti di interconnessione e interdipendenza tra i diversi settori che gravitano attorno al mare: i trasporti, la navigazione, il commercio, le industrie costiere e portuali, la produzione di energia in mare, la pesca, l'acquacoltura, la ricerca marina e il turismo. Per esempio, segnala come lo sviluppo delle infrastrutture portuali debba tenere conto della protezione degli ecosistemi locali, della promozione dell'acquacoltura costiera, dello sviluppo del turismo e dei vantaggi della crescita economica attraverso il commercio con l'estero.
Il quesito principale sollevato dal Libro verde - ha precisato la Commissione - è il seguente: l'Europa può permettersi di gestire i mari e gli oceani con un approccio settoriale e frammentario? Oppure è giunto il momento di istituire una politica marittima realmente integrata in grado di liberare il potenziale non ancora valorizzato in termini di crescita e occupazione, rafforzando al tempo stesso la protezione dell'ambiente marino?
«Da lungo tempo - ha detto il presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso - l'Europa trae beneficio dalle attività marittime. Tuttavia, i mari e gli oceani potrebbero essere sfruttati meglio per aumentare la prosperità e il benessere degli europei. Il Libro Verde pubblicato oggi offre a tutti noi la possibilità di riflettere insieme su quale sia la strategia migliore da seguire. Invito tutti a esprimere la propria opinione sul futuro di una politica marittima per l'Unione capace di creare occupazione e proteggere allo stesso tempo l'ambiente marino».
«Quanto più le attività marittime aumentano e si diversificano - ha commentato il commissario europeo alla Pesca e degli affari marittimi, Joe Borg - tanto maggiore diventa la necessità di coordinamento e pianificazione per evitare conflitti e ottimizzare i vantaggi offerti dal mare. Adottando un approccio globale potremmo combinare la crescita economica con un'effettiva protezione dell'ambiente marino e una maggiore partecipazione dei soggetti interessati. Si tratta di un progetto in cui gli Stati membri, le regioni, le industrie, le ONG e l'opinione pubblica hanno tutto l'interesse a trovare la migliore via da seguire in futuro nei nostri rapporti con il mare».
I temi trattati dal Libro verde saranno discussi in una serie di eventi organizzati in vari Stati membri. Il processo di consultazione terminerà il 30 giugno 2007 ed entro la fine del 2007 la Commissione sottoporrà una comunicazione al Consiglio e al Parlamento UE nella quale saranno riassunti i risultati della consultazione.
Accogliendo positivamente la pubblicazione del Libro Verde, l'European Sea Ports Organisation (ESPO) ha sottolineato come il documento rilevi che la crescita del commercio e dello shipping sia legata alla disponibilità di un'adeguata capacità di movimentazione portuale e riconosca che tale necessità si scontri con le esigenze di natura ambientale. «Per affrontare il problema - ha osservato ESPO - il Libro Verde propone che gli Stati membri implementino un sistema di pianificazione spaziale per le attività marittime che si svolgono nelle acque sotto la loro giurisdizione o il loro controllo. Ciò - secondo l'associazione dei porti europei - creerebbe una maggiore certezza dal punto di vista giuridico per le decisioni relative agli investimenti. La proposta è basata sul Thematic Strategy for the Marine Environment che la Commissione ha pubblicato lo scorso anno e che ha introdotto ecosistemi basati sulla pianificazione spaziale. È anche costruita sul principio dell'Integrated Coastal Zone Management (ICZM)».
Il presidente di ESPO, Giuliano Gallanti, ha ricordato come l'associazione da anni ripeta che la creazione di un quadro di certezze giuridiche per lo sviluppo portuale sia un elemento di primaria importanza per i porti europei. «Tuttavia - ha osservato Gallanti - dobbiamo valutare con attenzione se ciò che il Libro Verde propone è la risposta, visto che sinora i concetti di pianificazione spaziale marittima sono stati guidati soprattutto da considerazioni di carattere ambientale. Inoltre pochi Stati membri hanno sperimentato l'implementazione di una pianificazione spaziale marittima».
Gallanti ha rilevato anche come «l'effetto indesiderato dell'applicazione di normative ambientali sui progetti di investimento nei porti sia in contraddizione con l'obiettivo politico di creare infrastrutture adeguate per il trasporto marittimo e intermodale per evitare la congestione». «Speriamo - ha aggiunto - che la Commissione assegni un'alta priorità a questo problema».
Anche la Conference of Peripheral Maritime Regions of Europe (CPMR) ha sottolineato l'importanza del nuovo Libro Verde. In particolare l'organizzazione ha rilevato come il commissario europeo Joe Borg abbia più volte affermato che, per il controllo delle attività marittime, si debba sfruttare l'esperienza acquisita nel campo della politica regionale. È «una vittoria per il CPMR», ha detto Claudio Martini, presidente sia di CPMR che della Regione Toscana. «La nostra azione - ha spiegato - ha evidenziato alla Commissione la qualità delle competenze regionali». «Il CPMR - ha aggiunto Martini - ha sempre chiesto una governance complessiva delle politiche marittime condotte all'interno dell'Europa dai differenti rami del governo, dando alle regioni il ruolo che meritano sia in termini di definizione delle politiche sia in termini decisionali e di attuazione».