Domani entreranno in vigore gli emendamenti alle convenzioni SOLAS e SAR relativi al trattamento delle persone soccorse in mare che . Si tratta - ha osservato l'International Maritime Organization (IMO) - di emendamenti di particolare attualità in considerazione dei crescenti flussi di migranti e di persone in cerca di asilo che ogni anno si avventurano in pericolose traversate marittime per trovare rifugio od occasioni di lavoro.
La convenzione Search and Rescue (SAR) del 1979 prevede non solo, come la United Nations Convention on Law of the Sea (UNCLOS), che le navi debbano prestare soccorso alle persone in pericolo in mare, ma anche che le persone soccorse debbano essere condotte in posti sicuri. Anche la Safety of Life at Sea Convention (SOLAS) sottolinea l'obbligo per i comandanti delle navi di prestare assistenza alle persone in difficoltà in mare.
Gli emendamenti che entreranno in vigore domani mirano in particolare ad assicurare il coordinamento e la cooperazione tra le parti coinvolte nelle operazioni di assistenza alle persone in pericolo in mare e sottolineano come l'obbligo di prestare soccorso sussista qualunque siano la nazionalità o lo stato delle persone in pericolo o le circostanze nelle quali vengono trovate. Gli emendamenti affidano alla cooperazione tra gli Stati il compito di assistere il comandante di una nave impegnato nel condurre le persone soccorse in un posto sicuro. È la prima volta - ha sottolineato l'IMO - che tale obbligo viene imposto agli Stati.
Inoltre gli emendamenti stabiliscono tra l'altro che "l'armatore, il noleggiatore, la compagnia che opera la nave .., o qualsiasi altra persona non debbano impedire o ostacolare il comandante della nave dal prendere od eseguire qualsiasi decisione che, in base al giudizio professionale del comandante, sia necessaria per la sicurezza della vita in mare e per la salvaguardia dell'ambiente marino".