Il 2007, nonostante un probabile ritorno all'utile, per l'industria aerea sarà ancora un anno di «duro lavoro, di sfide e di cambiamento». Lo ha detto oggi l'amministratore delegato dell'International Air Transport Association (IATA), Giovanni Bisignani, presentando le previsioni di chiusura dell'esercizio 2006.
«Quest'anno - ha detto Bisignani - prevediamo perdite per 500 milioni di dollari. Molto meglio della nostra previsione di 1,7 miliardi dollari di settembre. E, senza i costi di ristrutturazione per sei miliardi di dollari negli Stati Uniti, il 2006 sarebbe stato un anno di profitti. Il 2007, con 2,5 miliardi di dollari, sarà il nostro primo anno di profitti dal 2000».
Il CEO della IATA ha sottolineato la diversità di profitti che nel 2007 caratterizzerà le differenti aree mondiali. «L'Europa - ha spiegato - avrà il maggiore profitto con 1,5 miliardi di dollari. L'Asia presenterà un profitto di 1,2 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti seguiranno con 200 milioni di dollari. Il Medio Oriente e l'America Latina presenteranno profitti di 100 milioni di dollari e l'Africa probabilmente perderà 500 milioni di dollari».
Tuttavia Bisignani ha sottolineato come «un profitto di 2,5 milioni di dollari per il settore sia noccioline. È un margine dello 0,5% su ricavi per 450 miliardi di dollari - ha spiegato - o un EBIT del 2,2%». Inoltre - ha osservato - «la ciclicità dei ricavi ha raggiunto il punto massimo. Prevediamo che la crescita dei ricavi scenda dall'8% nel 2006 al 4,5%. Ci stiamo riprendendo da perdite per 41 miliardi di dollari. Un significativo deterioramento economico colpirebbe un settore fragile».
«Quindi - ha concluso - conserviamo lo champagne per un altro anno»