Oggi a Milano è stato siglato l'accordo per il passaggio della proprietà della compagnia di navigazione Grandi Navi Veloci (GNV) da Permira e Grimaldi Holding a Investitori Associati, Gruppo De Agostini, Charme e famiglia Grimaldi.
L'operazione è avvenuta attraverso la costituzione di una "newco" di diritto italiano denominata Veloce Spa che controlla il 100% della azioni di Grandi Navi Veloci e i cui azionisti sono rispettivamente con una quota del 59,5% la Investitori Associati Società di Gestione del Risparmio (costituita su iniziativa di Dario Cossutta, Stefano Miccinelli e Antonio Tazartes), con il 17,5% il Gruppo De Agostini, con il 13% la famiglia Grimaldi (che in precedenza deteneva il 20% di GNV; il restante 80% era in mano alla Permira -
inforMARE del
12 ottobre 2004), con l'8% Charme (holding di investimento creata dal presidente di Confindustria Luca di Montezemolo e da altri imprenditori) e con il 2% il neo amministratore delegato di GNV, Silvano Cassano (ex amministratore delegato della Benetton).
L'accordo prevede la conferma di Aldo Grimaldi a presidente di Grandi Navi Veloci, così come riconfermato è tutto il management della società.
L'operazione è stata finanziata da un pool di banche organizzato da Mediobanca e Banca Intesa in qualità di book runner ed MLA ed al quale partecipano anche come MLA Unicredit e Capitalia.
In una nota Grandi Navi Veloci ha ricordato che il prossimo anno potrà beneficiare dell'incremento del naviglio proveniente dalla commessa che Grimaldi Holding ha siglato nel 2005 con i Nuovi Cantieri Apuania per la costruzione di otto nuove navi (di cui già tre noleggiate a GNV) per un'offerta totale di 24.000 metri lineari di stiva con prevalenza di carico merci e un investimento di circa 450 milioni di euro. Le prime due unità -
Coraggio e
Audacia - entreranno già in esercizio nel 2007, mentre le altre verranno consegnate con cadenza semestrale. Ciò - ha spiegato la compagnia - consentirà la possibilità di un'ottimizzazione della flotta esistente, l'eventuale apertura di nuove linee, mentre rimangono valide le ipotesi di stringere nuove alleanze, nonché eventuali acquisizioni di operatori esistenti sul mercato del cabotaggio.