I soci dell'International Propeller Club Port of Venice hanno preso in esame l'ipotesi progettuale presentata qualche settimana fa dal presidente dell'Autorità Portuale di Venezia, Giancarlo Zacchello, e dal presidente del Consorzio Venezia Logistics, Alessio Vianello, per realizzare entro il 2015 una grande piattaforma logistica nel porto lagunare al servizio del sistema portuale Alto Adriatico, con i porti di Trieste e Ravenna.
La prima fase del progetto dovrebbe essere definita entro i prossimi due anni e si svilupperebbe su circa 500 ettari che si renderebbero disponibili con la deindustrializzazione di Porto Marghera. Sono previsti investimenti per oltre 98,5 milioni di euro.
L'iniziativa - ha osservato il Propeller - appare come un'operazione immobiliare e gestionale gigantesca che dovrebbe riunire gli attuali terminal portuali veneziani in un unico soggetto. L'associazione ha ricordato che, nel corso della presentazione del progetto, il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, aveva posto interrogativi sugli aspetti tecnici e politici di tale iniziativa.
«Nessun ostruzionismo da parte del Club, perché ciò non ci compete - ha affermato il presidente del Propeller Massimo Bernardo - ma, ammesso e non concesso che questo progetto decolli, si sarebbero dovute avere, prioritariamente alla presentazione ufficiale e alla luce del sole, risposte responsabili e concertate da parte dei vertici degli altri porti e interporti coinvolti, ma anche dai ministeri competenti oltre, naturalmente, da chi privatamente opera nel comparto rischiando lavoro e capitali. A tutti noi risulta infatti difficile comprendere come da una parte il presidente del porto e dall'altra quello di Venezia Logistics, ritengano di poter decidere il futuro assetto di tutto il sistema trasportistico dell'Alto Adriatico senza coinvolgere lo zoccolo duro di questa realtà, cioè i rappresentanti degli armatori, le imprese di spedizione, i lavoratori portuali e gli stessi rappresentanti sindacali».
«È vero invece - ha proseguito Bernardo - che questo progetto potrebbe portare benefici solo a pochi predestinati eletti fra armatori, terminalisti e operatori di logistica, realizzando di fatto un'unica grande società monopolista, terminalistica e multinazionale che unirebbe nel suo pacchetto azionario più società concessionarie oggi esistenti ed operative nel porto di Venezia».
«E nei porti di Trieste e Ravenna, la pensano allo stesso modo?», ha osservato Bernardo. «Ma la legge 84/94 e seguenti ancora in essere - ha rilevato il presidente del Propeller - non obbliga, come del resto le direttive della stessa UE, proprio al rispetto della concorrenza tra terminal e porti, quale elemento forte, necessario ed indispensabile allo sviluppo?»
Il prossimo 16 febbraio a Venezia è previsto un incontro del Propeller locale con i presidenti delle Autorità Portuali e i rappresentanti dei Propeller Clubs di Trieste e Ravenna sul tema della concorrenza nei mercati di monopolio naturale, con particolare riferimento al sistema portuale, al quale interverrà il presidente della commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo, Paolo Costa.