Oggi a Washington, intervenendo al dodicesimo briefing annuale della Great Lakes Maritime Task Force, Joseph A. Carrabba, presidente e amministratore delegato della Cleveland-Cliffs Inc., il maggiore produttore di minerale di ferro del Nord America, ha sollecitato interventi per risolvere i problemi di pescaggio che caratterizzano i Grandi Laghi.
«La crisi dei dragaggi - ha sottolineato Carrabba - sta avendo un diretto impatto sulla capacità della Cliffs di soddisfare in maniera efficiente le richieste dei proprie clienti. Nonostante gli operatori di navi di bandiera statunitense sui Laghi abbiano unità che possono trasportare 70.000 o più tonnellate di minerale di ferro per ciascun viaggio, il pieno carico è un ricordo lontano».
Carrabba ha ricordato che le miniere della sua azienda possono produrre circa 37 milioni di tonnellate lunghe di minerale di ferro all'anno. «Di fatto - ha precisato - tutti i pellets vengono consegnati agli stabilimenti siderurgici nostri clienti con navi di bandiera statunitense e canadese che operano sui Grandi Laghi».
Tuttavia - ha osservato Carrabba - il mancato dragaggio dei fondali e il basso livello delle acque ha determinato una riduzione dei volumi che ogni nave può trasportare per ciascun viaggio: «il 6 aprile - ha spiegato - una nave di bandiera americana della capacità di oltre 71.120 tonnellate e lunga 1.000 piedi è partita da Superior, nel Wisconsin, con a bordo meno di 59.000 tonnellate di pellets della Cliffs. A causa dei problemi di dragaggio e del basso livello delle acque non è stato possibile utilizzare circa il 17% della capacità di trasporto della nave, ovvero 12.000 tonnellate». Un'altra nave - ha aggiunto - è partita da Superior con solo l'87% della stiva pieno ed «è stato necessrio spedire con il viaggio successivo 8.000 tonnellate di pellets della Cliffs, che rappresentano otto ore di produzione della nostra più grande miniera del Minnesota».
Inoltre Carrabba ha ricordato che la sua azienda, come vettore marittimo, paga la Harbor Maintenance Trust Fund, l'organizzazione che si occupa dei dragaggi nei porti e nelle vie d'acqua. «Attualmente - ha rilevato - questo fondo ha un surplus di 3,3 miliardi di dollari. Secondo le ultime stime, il costo per riportare il sistema di navigazione dei Grandi Laghi alla normalità è di 200 milioni di dollari. Questo non è un caso di mancanza di fondi. Si tratta della mancanza della comprensione del ruolo vitale che la navigazione sui Grandi Laghi ha nei confronti dell'economia della nazione e di un sistema difettoso di assegnazione dei denari che sono a disposizione dell'Harbor Maintenance Trust Fund».