Oggi la Commissione Europea ha pubblicato un Libro Verde sulla demolizione delle navi con l'obiettivo di ottenere pareri dalle istituzioni europee, da quelle nazionali e dagli operatori del settore marittimo che dovranno essere inviati entro il prossimo 30 settembre.
«Molte navi, in Europa e nel mondo - ha sottolineato il commissario europeo all'Ambiente, Stavros Dimas - vengono demolite in Asia meridionale in condizioni inammissibili che causano ogni anno centinaia di morti e feriti e gravi inquinamenti costieri. L'UE ha il dovere di assumere un'iniziativa per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori impiegati in queste attività e per ridurre l'inquinamento che queste attività stanno causando. È urgente definire regole internazionali vincolanti, ma fintantoché non verrà trovata una soluzione internazionale, l'UE dovrebbe affrontare il problema causato dalla demolizione di navi di proprietà statale e di navi militari».
Nel lungo termine - ha spiegato la Commissione Europea - il Libro Verde propone che l'UE supporti il processo di definizione di una convenzione internazionale sullo smaltimento delle navi, rafforzando nel contempo il ruolo della stessa UE in questo settore. Inoltre il documento sottolinea la necessità di un regime di finanziamento sostenibile capace d'assicurare lo smantellamento ecologico delle navi, che dovrebbe essere organizzato sotto forma di un "fondo per lo smantellamento delle navi" che verrebbe alimentato da imposte a carico del settore del trasporto marittimo.
Il documento suggerisce anche misure che potrebbero avere effetto nel breve e medio termine, tra cui un'applicazione più rigorosa del regolamento sulla spedizione dei rifiuti effettuando un maggior numero di controlli presso i porti europei, una cooperazione più sistematica e uno scambio d'informazioni tra le autorità dell'UE e la pubblicazione di una lista di installazioni per lo smantellamento "pulito" delle navi.