Secondo le previsioni dell'International Air Transport Association (IATA), quest'anno le compagnie aeree registreranno profitti per cinque miliardi di dollari. Nel suo intervento all'assemblea annuale dell'associazione, conclusasi ieri a Dresda, il direttore generale e amministratore delegato della IATA, Giovanni Bisignani, ha detto che «il settore è cambiato in maniera straordinaria in cinque anni. La produttività del lavoro è aumentata del 56%. I costi di distribuzione sono diminuiti del 13%. I costi non riferiti al carburante sono scesi del 1% e i load factor sono a livelli record del 76% nel 2006». «Nel 2002 - ha aggiunto - le compagnie aeree avevano bisogno di un prezzo del petrolio inferiore ai 20 dollari al barile per raggiungere il pareggio economico. Oggi facciamo utili a circa 70 dollari al barile».
Tuttavia - ha precisato Bisignani - «quella delle compagnie aeree è un'industria da 470 miliardi di dollari. Un utile di cinque miliardi di dollari sono noccioline. Ci servono 40 miliardi di dollari solo per recuperare il costo del capitale. Il settore sta andando verso la giusta direzione, ma - con un debito di 200 miliardi di dollari - il buco finanziario è profondo. La sfida è di trasformare le noccioline in profitti sostenibili».