- Nel porto di Olbia e Golfo Aranci l'Ufficio Circondariale Marittimo di Golfo Aranci e la Asl n.2 Servizio Spresal, sotto il coordinamento della locale Autorità Portuale, hanno concluso un primo ciclo di ispezioni in banchina e a bordo nave che ha portato alla denuncia di sei operatori portuali.
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- A partire dallo scorso febbraio sono stati eseguiti una serie di controlli approfonditi e senza preavviso finalizzati alla verifica del corretto svolgimento delle operazioni portuali nel rispetto delle vigenti normative in materia di sicurezza ed igiene sul lavoro.
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- Al momento dei controlli le sei persone segnalate, dipendenti rispettivamente di imprese portuali e di una compagnia di navigazione - ha comunicato l'ente portuale di Olbia e Golfo Aranci - risultavano sprovviste dei cosiddetti “dispositivi di protezione individuale”, ossia caschetti e cuffie di protezione dai rumori. Negligenze che hanno comportato sei denunce e sanzioni da centinaia di euro ciascuna.
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- Ma al di là dell'aspetto penale in sé - ha sottolineato l'Autorità Portuale - il bilancio dei sopralluoghi è comunque da ritenersi positivo, vista la piccola percentuale di irregolarità riscontrata rispetto alle centinaia di operatori controllati. «Si sta creando - ha detto il presidente dell'ente, Paolo Piro - un clima costruttivo e propositivo tra il team di ispettori e gli operatori portuali. Il segnale positivo viene dai giovani che, a differenza degli operatori con maggiore anzianità, si sono rivelati più sensibili alle tematiche della sicurezza sul lavoro».
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- L' Autorità Portuale ha reso noto che, a partire dalla prossima riunione, al Comitato di Igiene e Sicurezza, organo consultivo voluto dall'ente, parteciperanno anche i rappresentanti degli armatori delle compagnie operanti nei due scali, in modo da incidere in maniera più completa sull'intero sistema dei trasporti.
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