- La Fit Cisl esorta le istituzioni locali e nazionali e le forze sociali a fare fronte comune per far rivivere il porto canale di Cagliari. Confindustria - ha spiegato il sindacato - ha chiesto l'esame congiunto per una richiesta di cassa integrazione straordinaria per 180 lavoratori della Cagliari International Container Terminal (CICT), società terminalista che fa parte del gruppo Contship Italia. «In una lettera inviata alla Regione Sarda e, per conoscenza alle segreterie di categoria dei trasporti (Fit, Filt, Ultrasporti) - ha precisato Fit Cisl Sardegna - il presidente della Confindustria ha comunicato l'intenzione dell'azienda di aprire un a procedura di cassa integrazione straordinaria, per i lavoratori del porto canale (la CICT). La motivazione di tale proposta è data dalla quasi totale assenza di volumi di traffico nel terminal CICT che ha reso economicamente insostenibile la situazione societaria. La Confindustria, dopo aver ricordato i buoni risultati ottenuti nel quadriennio 2003-2007 in termini di movimenti, ripercorre le tappe della crisi, datandola con il momento dell'acquisizione delle quote della P&O da parte della Maersk, prima compagnia di navigazione nel mondo. L'ingresso di questa società nel pacchetto azionario non solo non ha prodotto risultati, ma ha determinato una crisi dello scalo cagliaritano. La flessione dei traffici è stata del 90% tra i primi semestri del 2008 e del 2007. La CICT, attraverso l'azionista di riferimento Contship, si sta attivando per avere altri partner tra le compagnie di navigazione che vogliano portare a Cagliari volumi di traffico consistenti».
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- Fit Cisl ha rilevato che, se l'azienda ora chiede l'attivazione degli ammortizzatori sociali, «evidentemente i tempi per la ripresa del lavoro si stanno allungando e si è arrivati a questa decisione» ed ha precisato che nell'incontro odierno sulla questione, che era già stato previsto dalla riunione del 12 giugno scorso a Roma, «si parlerà non solo di cassa integrazione, ma anche di altri strumenti, quali le trasferte volontarie».
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- Il sindacato ha sottolineato che «la richiesta di cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS), che ovviamente sarà portata al vaglio dell'assemblea dei lavoratori, sarà quindi oggetto di attenta valutazione, soprattutto in relazione alle prospettive di ripresa del lavoro» ed ha evidenziato che, «nell'incontro del 12 giugno, l'azienda aveva escluso provvedimenti quali la cassa integrazione».
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- «Sarebbe veramente una beffa per i lavoratori diretti e dell'indotto e per l'intera economia isolana - ha osservato Fit Cisl - che vadano in fumo i fior di milioni di euro spesi e preventivati per la funzionalità del porto canale». Il sindacato ha concluso ribadendo che «la ricerca di una soluzione è quindi un imperativo categorico per il governo nazionale e la giunta regionale e per l'Autorità Portuale, per non disperdere risorse economiche e professionalità umane».
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